Tre giorni di Festival per parlare di giornalismo e cultura La sfida del web sui contenuti dove nulla è più come prima

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Dieci edizioni e l’ambizione di rilanciare una riflessione più profonda su ciò che connota la Rete, partendo da dove tutto cominciò. Con questo spirito il Festival del giornalismo culturale si prepara ad una tre giorni di eventi, in programma a Urbino da oggi a domenica: il titolo, "Dal Web alla Terza pagina" rovescia quello del 2013, "Dalla Terza al Web". La vita della cultura nel mare della Rete sarà esplorata da oltre 50 ospiti tramite lectio magistralis, dibattiti, concorsi, uno spettacolo e tanto altro che non mancherà di attirare l’attenzione dell’informazione italiana.

L’apertura degli incontri è prevista per le 15.30 a Palazzo Ducale, sede principale delle iniziative, e sarà a cura di Gianrico Carofiglio, con la lectio "Le parole sono pistole cariche", seguita dalla presentazione dei risultati della ricerca di Ipsos e Osservatorio News-Italia sull’innovazione tecnologica nella fruizione culturale. La serata si chiuderà con un documentum in cibum di Filippo Polidori sulla tecnologia al servizio della tradizione culinaria.

Sabato aprirà la mattinata, alle 9.45, la lectio "Dai dati alla realtà. Chi, dove e come ci si occupa oggi di cultura" di Agnese Pini, direttrice de Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e QN. Nel pomeriggio, le lectio di Marco Gambaro e Giovanni Solimine, in un programma arricchito dall’evento "Federico da Montefeltro: il tecnologo del Rinascimento", con Costantino D’Orazio, e dallo spettacolo (ore 21.30 a Teatro Sanzio) "Ahi, l’A.I. Vivere col robot" di Piero Dorfles, tratto da "Io Robot" di Isaac Asimov, con Dorfles e Alice Melloni, introdotto da Paolo Di Paolo. Domenica, le premiazioni dei concorsi, la lectio di Marco Vigevani e la chiusura con Luigi Contu, Marianna Aprile e Marco Frittella.

"Dieci anni fa facemmo una scommessa non facile: dedicare un festival a uno dei campi considerati più laterali del giornalismo - commenta il direttore Giorgio Zanchini - . Sapevamo che non lo fosse, ma conoscevamo le difficoltà di radicarsi, trovare un pubblico e attenzione. Mi pare che abbiamo avuto ragione". Secondo Aprile, la cultura "è uscita dai media tradizionali e ha conquistato spazi nuovi. Instagram, Twitter e TikTok sono diventati (anche) il luogo in cui condividere passioni e competenze, spesso con linguaggi innovativi e meno settari".

La direttrice Lella Mazzoli crede che l’evento "metterà in grande evidenza l’integrazione tra forme tradizionali di comunicazione e canali digitali. La Rete è molto presente nell’informazione culturale e il collegamento tra mainstream e media tradizionali è ancora molto rilevante".

Nicola Petricca