"Ora andatevene". I tifosi ancora all’attacco. Striscione in via Bertozzini

Dopo quella al palasport di Venezia, un’altra scritta contro i vertici della società . Sui social in tanti, tra gli avversari, augurano a Pesaro il ritorno in A. Ma c’è anche chi gioisce.

"Ora andatevene". I tifosi ancora all’attacco. Striscione in via Bertozzini

"Ora andatevene". I tifosi ancora all’attacco. Striscione in via Bertozzini

Ci sono piccole storie dentro le storie più grandi che spesso sono simboliche. C’è un’edicola a Pesaro, in piazzale Matteotti, che era un vero ritrovo per i tifosi: davanti al chiosco di Davide Perugini, che in gioventù aveva fatto parte dell’Inferno Biancorosso e adesso si dilettava a scrivere di Vuelle, si riunivano ogni giorno capannelli di appassionati. Il 26 marzo Davide viene colpito da un ictus e finisce in coma. "Davide torna presto" si legge sulla serranda qualche giorno dopo. In una chat aperta sul suo telefono, la sorella Mara continua ad informare gli amici della sue condizioni e gli legge ogni giorno gli articoli del Carlino che raccontano le vicende della Vuelle per cercare di dargli stimoli utili al risveglio. E finalmente Davide ce la fa, dal 30 aprile è ricoverato in una clinica specializzata romagnola per la riabilitazione. Ieri qualche amico ha attaccato un altro cartello sulla serranda dell’edicola: "Caro Davide, nemmeno la VL ha voluto darti questa soddisfazione". Ma almeno la vita ricomincia: Davide lotterà per ritrovare la sua autonomia e la Vuelle per tornare in serie A, con l’augurio di rivederlo sugli spalti a tifare per il suo grande amore.

Sono tornati a casa invece con il cuore spezzato i cento che avevano seguito la squadra fino a Venezia, pur nella consapevolezza che le possibilità di farcela erano ridottissime. Hanno cantato a squarciagola fino alla fine tanto da far esclamare al cronista di Dazn "i tifosi pesaresi sono commoventi". Ma quando è stato chiaro che non c’era più speranza, anche per gli aggiornamenti che arrivavano da Treviso (e che hanno ammazzato il morale della squadra tornata negli spogliatoi sul +2), si sono lasciati andare ad un gesto eccessivo, accendendo dei fumogeni che hanno fatto scattare l’allarme anti-incendio al Taliercio (costato anche un’ammenda di 1.400 euro) ed esponendo uno striscione che fa il verso a una frase detta da Ario Costa "retrocedere non è un dramma". Un pensiero non condiviso, espresso con rabbia nella frase che completava lo striscione e che invita tutti ad andarsene in maniera colorita. Concetto poi ribadito con lo striscione appeso ieri mattina davanti alla sede di via Bertozzini e poi rimosso: "Ora andatevene".

Sui social sono stati tanti ad esprimere a Pesaro l’augurio di un pronto ritorno in serie A. Fra gli altri, molto bello il messaggio di Mario Castelli, il telecronista di Eurosport che due anni fa commentò la conquista dei playoff nella vittoria di Napoli: "Tenete duro e ci vediamo presto, perché Pesaro appartiene alla serie A e la serie A non può fare a meno di Pesaro. In bocca al lupo!".

Ma non tutti sono dispiaciuti per la retrocessione della Vuelle: si sono letti anche molti sfottò, soprattutto da parte delle tifoserie delle squadre retrocesse in questo decennio mentre Pesaro si salvava a loro spese, dalla Sutor Montegranaro a Caserta (battuta in un mitico spareggio all’astronave), per finire con la Fortitudo. Con quest’ultima, a meno che non trionfi nei playoff appena iniziati, ci si rivedrà in A2 per riaccendere l’antica rivalità. Un campionato che riporterà indietro agli anni Ottanta, con due soli americani e otto italiani nel roster. La formula è la stessa del 2006/2007, quando la Scavolini Spar riconquistò la serie A nei playoff, mentre in regular-season trionfava la Soresina di Trinchieri, oggi allo Zalgiris Kaunas, diventato uno degli allenatori più apprezzati in Europa. Dopo gli anni con due gironi, l’A2 torna al girone unico a 20 squadre con piazze importanti come Trieste, Udine, Verona, Cantù, Bologna, Forlì, Rimini, Rieti, Trapani. Insomma, non c’è solo Orzinuovi al piano di sotto, anzi non c’è proprio più, visto che è scesa in B. Sarà dura risalire, ma forse sarà anche divertente giocarci. A patto di iscriversi con l’intento di disputare un campionato di vertice.

e.f.