Trovato un lupo morto sul Monte Nerone. Indagini in corso

Il predatore non presenta segni di violenza. In Italia ci sono poco più. di tremila esemplari

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Due escursioniste hanno trovato domenica mattina sul Nerone un lupo morto probabilmente deceduto da diverse ore. La presenza dell’esemplare, un giovane, è stata segnalata subito al Cras (centro recupero animali selvatici) della provincia di Pesaro Urbino che ha provveduto al suo recupero. L’animale, apparentemente un esemplare di Canis lupus italicus, non presentava ferite, bruciature o altri segni apparenti di morte violenta. Se ne saprà di più tra una decina di giorni, dopo che saranno stati effettuati tutti i rilievi del caso. Il lupo è stato trovato accanto alla pista n° 3 (snowpark).

"Il recente censimento – fa sapere Aldo Cucchiarini del Centro di Educazione Ambientale del Catria e Nerone – eseguito nel 201822 dal Ispra risulta che in Italia ci siano 3mila-3.300 esemplari; una situazione nettamente migliore rispetto a quella di qualche decennio fa; e tuttavia si tratta ancora di un animale raro, se si considera che è diffuso su Appennini, Alpi e anche nelle aree collinari e persino su alcune aree litoranee o padane e che quindi tale numero di esemplari è sparso su un’area vastissima. I superpredatori sono per natura animali poco numerosi, trovandosi al vertice della cosiddetta “piramide alimentare“, alla cui base stanno i ben più numerosi erbivori". "Questo riduce drasticamente le possibilità di “controllo“ sulla specie – aggiunge Cucchiarini – che può essere conservata, ma che non si presta a “prelievi“, dato che questi determinano impoverimento genetico (dato il basso numero di esemplari esistenti) e destrutturazione dei nuclei familiari, con problemi a catena sull’intero ecosistema. Notoriamente, il lupo non aggredisce le persone, (l’essere umano non viene considerato una preda) delle quali istintivamente diffida e dalle quali, in genere, si tiene a distanza. Gli avvistamenti nelle aree litoranee sono attribuibili alla maggior densità della popolazione umana, alla presenza di cibo (anche rifiuti), alla assenza di aree boscate a favore di spazi aperti, dove tutti gli animali risultano più visibili".

Amedeo Pisciolini