"Un punto vaccinale al FanoCenter"

E’ l’idea a cui sta lavorando Reginelli (Aset): "I nostri farmacisti hanno dato disponibilità e 7 sono già formati"

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di Tiziana Petrelli

La sfida è aprire un nuovo punto vaccinale al FanoCenter e farlo entro le prossime tre settimane. A lanciarla è Aset spa che con le sue 7 farmacie comunali (4 a Fano e 3 nei comuni di Mondolfo, Piagge e Cantiano) vuole diventare un attore protagonista nel grande sforzo sanitario in atto, per immunizzare la provincia di Pesaro e Urbino. La bella notizia è che gran parte dei farmacisti dipendenti dell’ex municipalizzata fanese non si sono tirati indietro e non solo hanno già dato la loro disponibilità a contribuire alla campagna vaccinale (l’adesione è infatti su base volontaria), ma sette di loro hanno già completato parte del percorso necessario per entrare in servizio, ovvero la formazione che consiste in un corso teorico e pratico che abilita il farmacista a inoculare il siero.

"Non è un’operazione semplice – spiega Paolo Reginelli, presidente di Aset spa – e secondo noi ci dovrebbe essere comunque un medico di supporto all’attività dei farmacisti che, per quanta formazione possano fare, non potranno mai fare l’anamnesi dei pazienti per essere indirizzati di volta in volta a un’adeguata procedura sanitaria. Per il momento però abbiamo fatto tutto quello che ci è stato chiesto di fare, ovvero richiedere la disponibilità e procedere con i corsi di formazione. La parte teorica è terminata, ma non sappiamo ancora nulla della pratica".

Per ogni siero inoculato, il farmacista percepirà 6,10 euro come i medici di medicina di base. Un buon incentivo per una squadra di giovani professionisti come quella in servizio nelle farmacie comunali gestite da Aset. "Nel proporre la cosa ai nostri farmacisti - prosegue Reginelli - non abbiamo trovato alcun tipo di resistenza, anzi… ne abbiamo riparlato anche una settimana fa e dopo quell’incontro altri si vogliono aggiungere. Il discorso è semplice: i farmacisti devono decidere cosa fare da grandi. Si parla sempre più di farmacie di servizio, ma forse ancora non s’è capito qual è il ruolo del farmacista. Durante la prima ondata del Covid s’è visto che la farmacia è il naturale prolungamento del sistema sanitario nazionale. Un anno fa gli studi medici erano chiusi, i medici non rispondevano, in ospedale si aveva paura di andare e la prima linea è stata quella dei farmacisti. Questo trend con il cup e con la telemedicina, la preanalisi e i tamponi, ed ora anche con le vaccinazioni determinerà probabilmente una trasformazione della figura professionale del farmacista. Le farmacie saranno sempre più importanti e i giovani l’hanno capito".

La forza lavoro quindi non manca, le forniture di vaccini presto aumenteranno, manca solo uno spazio idoneo nelle farmacie. "Noi abbiamo l’idea di catalizzare tutto in un unico punto e dare la possibilità di fare vaccinazioni a ciclo continuo, facendo in modo che le farmacie possano continuare a fare il loro lavoro". Per farlo ci vuole un posto vicino a una farmacia comunale, con ampi parcheggi e aree di attesa. "Pensavamo al FanoCenter, dove abbiamo una farmacia. Abbiamo già incontrato la proprietà e stiamo cercando la soluzione migliore, per non dover costringere le persone in una farmacia in cui non ci sono sufficienti spazi. E’ impensabile infatti aspettare che la farmacia sia chiusa per vaccinare e poi bisogna avere stanze idonee dove preparare le persone, che devono riempire una modulistica, ci vorrà qualcuno che li aiuti in questa fase, e poi devi inoculare il vaccino e farli attendere 15 minuti. Il FanoCenter è la soluzione migliore. Noi siamo pronti, aspettiamo che vengano colmati i buchi alla normativa nazionale per partire".