REDAZIONE PESARO

Tra piante assassine e ‘cinefollie’: Urbino a tinte noir

Ai nastri di partenza l’edizione 2014 del festival dedicato al mondo della giallistica In programma un ricco cartellone di eventi: ‘A cena con il conte’ e ‘Mystery Chef’

La cerimonia inaugurale di Urbinoir

La cerimonia inaugurale di Urbinoir

Urbino 21 novembre 2014 - Saranno i Chlorophyll Killers, le piante assassine ad attendere gli ospiti di Urbinoir 2014, la manifestazione che l’omonimo gruppo di docenti - e non solo - dell’Università di Urbino ha programmato dal 25 al 28 novembre e che sempre più attenzione sta riscuotendo nel mondo della giallistica italiana. «Oggi che per l’attività di docenza si parla di eccesso di disciplinamento, la caratteristica fondamentale e controcorrente di Urbinoir è la sua interdisciplinarietà» spiega la coordinatrice del gruppo Alessandra Calanchi. «Infatti a Urbinoir partecipano docenti di ogni disciplina e di ogni dipartimento, di Urbino come di altri atenei: giuristi, criminologi, scienziati, letterati, filologi e matematici sono coinvolti ogni anno su temi che il noir e il mistero toccano inevitabilmente, tanto più oggi che la scienza è una protagonista quasi ossessiva di ogni scena del crimine».

Il consueto prologo di Urbinoir sarà alle 17 di martedì 25 con il laboratorio Cinenoir sul tema “Cinefollie” curato da Andrea Laquidara. Apertura ufficiale alle 9 di mercoledì 26 nella Biblioteca della Scuola di Lingue con il saluto del rettore Vilberto Stocchi, seguito dal laboratorio di traduzione di genere “Tradu-noir” curato da Ivo Klaver e Francesca Carducci. Dopo che la professoressa Giovanna Giomaro avrà presentato gli aspetti più oscuri dell’Orto Botanico di Urbino, per tutta la giornata si susseguiranno tavole rotonde su botanica e veleni, con Bonita Cleri, Shilan Fuad Hussain, Davide Sisti, Giuseppe Puntarello, Nino Finauri e Marco Rocchi. Alle 21 al Cinema Nuova Luce il film “Batman e Robin” presentato da Andrea Pulita. Giovedì 27, dopo che l’Ateneo avrà ufficialmente aperto l’anno accademico, si riprenderà con le tavole rotonde tenute da Maurizio Ascari dell’Università di Bologna e da Gabriele Cavalera che alle 17,30 discuterà con Luciano Garofano, un tempo celebre capo dei RIS di Parma, sul coinvolgimento della botanica nella criminologia. Ma il noir per sua natura rifugge dagli schemi, è una sensazione, un’indefinitezza fatta di atmosfere e di evocazioni.

Perciò non mancheranno personaggi che riemergeranno dal passato attraverso le nebbie novembrine, come “il violino avvelenato” dell’oscuro musicista urbinate Carlo Tessarini le cui composizioni inedite si faranno musica viva alle 21 di giovedì 27 grazie al violino di Michele Bartolucci che ne ha ritrovato gli spartiti e i legami con i personaggi dell’ultimo romanzo di Marcello Simoni, intitolato per l’appunto “L’enigma del violino”. Venerdì 28 nuove tavole rotonde e nuovi ospiti alla Biblioteca di Lingue, dove Gian Italo Bischi presenterà il volume “Il libro segreto di Dante” di Francesco Fioretti, discutendo con l’autore sulle “crisi neurologiche di Dante e le intossicazioni da segale cornuta”. Degna conclusione noir, in quanto lungi dal lieto fine, il Panico Botanico di Alessandro Fullin rivelato da Maurizio Ascari. Per tornare finalmente a rilassare le viscere, i sopravvissuti di Urbinoir si ritroveranno prima per un aperitivo ad Atabulus, poi a rievocare altre figure del passato per la l’ormai tradizionale Cena con Delitto organizzata dall’associazione Caccia al Teshorror e interpretata dalla Compagnia del Delitto.

“A cena con il Conte” è il titolo della serata che si può prenotare al 338 2165754 dell’Agriturismo Ca’ Mignone. La stessa cena ospiterà la premiazione del concorso gastro-letterario Mystery Chef che le fervide menti del gruppo hanno indetto quest’anno per la prima volta. «Anche questo concorso è all’insegna della multidisciplinarietà» sottolinea Calanchi « e alla passione per la gastronomia i concorrenti hanno unito quella per il cinema, la letteratura e la fotografia per conquistare il titolo di miglior piatto “noir” del 2014. Per mantenere il segreto fino all’ultimo, nel menu della serata c’è infatti un piatto a sorpresa, che sarà gustato dai commensali accompagnato dalle motivazioni del premio e dalla storia in cui è stata narrata, scelta dalla giuria tra romanzi di Simenon, Camilleri, Stout o tra i film di Alfred Hitchcock o Dario Argento». Davvero si può dire che anche quest’anno ce n’è per tutti i gusti.

Tiziano Mancini