Urbino ricorda Scopa e la sua arte

di Giovanni Volponi

Un omaggio corale all’artista urbinate Renzo Scopa (nella foto) verrà reso oggi nel venticinquennale dalla scomparsa dell’incisore e pittore. Alle ore 18 nella sala Serpieri del Collegio Raffaello si terrà infatti un incontro per ricordare uno dei figli più illustri della Scuola del Libro, scomparso a Città di Castello nel 1997.

‘Immagini, figure, volti. Renzo Scopa nel venticinquennale della scomparsa’ è il titolo della conversazione di oggi pomeriggio con Gualtiero De Santi, già professore ordinario di Letterature comparate all’Università Carlo Bo.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Urbino in collaborazione con l’Archivio Renzo Scopa, gode del patrocinio della Provincia e della Pro Loco Urbino.

Oltre alle tappe più significative nella sperimentazione evolutiva dell’artista, nell’occasione si rimarcherà il legame profondo tra il pittore e il territorio, già suggellato dal dono nel 2012 del grande dipinto ‘Urbino’ da parte del figlio Saulo all’amministrazione comunale, nonché dalla distribuzione dei 100 cataloghi di Renzo Scopa alle biblioteche della provincia voluta dai familiari.

Spiega Gualtiero De Santi: "La prima immagine è quella della città d’origine e di formazione, Urbino, dove Renzo nacque nel 1933 e nel cui centro storico visse sino alla prima giovinezza, quando nel 1958 si trasferì a Città di Castello. A Urbino apprese le risorse espressive della calcografia e del disegno, ma elaborando da subito una visione che lo portava in un certo senso su un’altra strada e verso le sollecitazioni che arrivavano dal fermento in atto nel dibattito artistico di quegli anni. Ecco l’attrattiva per l’informale, il neo-cubismo, l’astrazione".

Lentamente, Scopa si spostò sulla tecnica del dripping, cioè la tecnica della caduta di colore sul dipinto, vicina alle pratiche dell’action painting, ma sempre mantenendo una traccia figurativa, come si vede chiaramentenell’opera donata a Urbino.

I suoi maestri alla Scuola del Libro, che hanno influenzato la sua personalità artistica, sono stati Leonardo Castellani, Francesco Carnevali e Pasquale Rotondi; sempre presso lo stesso istituto, conseguì il diploma di abilitazione all’insegnamento della calcografia.

Nel 1958 si trasferì a Città di Castello chiamato a insegnare presso l’istituto industriale per le arti grafiche.

A partire dagli anni sessanta elabora un percorso di ricerca e sperimentazione tecnica, che procede per cicli tematici; percorso che continuerà in modo solitario e rigoroso per tutta la vita.