Vaccini, ora la Regione è pronta a delegare Dagli avvocati agli industriali: ecco il fai da te

Incontro con gli ordini professionali: l’Asur darebbe le fiale gratis, le categorie dovrebbero trovare personale e sedi

Vaccinare il maggior numero di marchigiani entro luglio. Un’obiettivo che la Regione vuole provare a raggiungere. Ma le difficoltà non mancano. La prima è rappresentata dalla reale possibilità di superare le diecimila somministrazioni al giorno che il personale della sanità regionale riesce al massimo a fare ora. Il numero dei medici e infermieri della sanità pubblica non aumenta da un giorno all’altro e quindi la Regione cerca di implementare i luoghi di somministrazione con un protocollo d’intesa che prevede di chiamare in causa direttamente le persone che devono ricevere il vaccino. Ma come? L’idea è stata quella di chiamare a raccolta gli ordini professionali e gli industriali. Ognuno di loro ha elenchi ben precisi degli iscritti e dei lavoratori che possono essere facilmente raggiunti e registrati. L’intesa prevederebbe la "donazione" dei vaccini agli ordini professionali (avvocati, architetti, geometri, ingegneri, commercialisti e via dicendo) che a loro volto e a loro spese provvederebbero a somministrare le dosi agli iscritti. Ovviamente per fare questo i professionisti dovranno trovare i personale sanitario e i locali dove svolgere le operazioni. A vigilare sarà l’Asur, che dovrà dare l’assenso all’idoneità del luogo e anche al personale chiamato a svolgere le operazioni. Potrebbero anche essere cooperative o società attive nella sanità che si legherebbero (a pagamento) a questo o a quell’ordine professionale per svolgere la campagna vaccinale. A questo punto ogni iscritto a un determinato ordine potrebbe pagare dai 15 ai 20 euro per ricevere il vaccino che, ricordiamo, la Regione consegnerebbe gratuitamente.

Un progetto per il quale servono gli ultimi dettagli che verranno discussi anche la prossima settimana in un incontro programmato alla Camera di Commercio Marche dove si ritroveranno i referanti dei vari ordini professionali così come gli industriali. Tutto questo potrà comunque avverarsi nel momento in cui le dosi di vaccino in arrivo dovessero essere veramente consistenti e quindi si potrebbe accellerare la campagna di somministrazione.

"Questa operazione – dice l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – si mette in piedi per rispondere a un arrivo massiccio di vaccini. Per il momento andiamo avanti con i nostri centri vaccinali ma, se dovessimo trovarci davanti a migliaia di dosi nei depositi, potremmo far scattare questo piano che ci aiuterebbe a raggiungere quell’immunità di gregge che tutti vogliono ottenere". Un progetto ambizioso che, però, incontra qualche perplessità dai diretti interessati rispetto alle responsabilità di queste somministrazioni. "Noi diamo i vaccini – chiude Saltamartini – e verifichiamo che luoghi e personale siano adatti, per il resto è tutto nelle mani di chi li somministrerà e dei vari ordini con i quali facciamo l’accordo".

Alfredo Quarta