Valutiamo la storia con una mentalità “occidente-centrica“

Siamo “occidente centrici“ nel parlare di Medioevo o di impero romano. È esistito un impero romano d’Occidente e un impero romano d’Oriente. È esistito un Medioevo “occidentale“ e un Medioevo “orientale“; cosicché, spesso, studiando storia medievale in Italia non si prende in considerazione il cosiddetto “Impero Ottomano“.

Il motivo è semplice, mentre molte regioni d’Europa hanno avuto a che fare con gli ottomani (guerre), l’Italia non ha mai subìto un’invasione vera e propria; semmai con l’impero Ottomano ci commerciava (siamo sempre i soliti). Le flotte delle Repubbliche marinare italiane hanno avuto scontri contro quella superpotenza, ma "lontane da casa". Il costitutore (eponimo) dello Stato ottomano fu Othman, che fondò un principato in Bitinia, in Asia Minore, nella parte nord-occidentale dell’attuale Turchia, al termine del XIII secolo. In Italia furoreggiava Dante Alighieri.

Il figlio di Othman passò il Bosforo, conquistando la città turca di Gelibolu (nella parte europea di Turchia), collocata sul Mar di Marmara (i greci lo chiamavano Propontide), una rotta commerciale obbligata tra il Mar Egeo e il Mar Nero e tra le più importanti del bacino del Mediterraneo. Al termine del XIV secolo i turchi dilagarono nella penisola balcanica. L’ascesa dell’impero, con fisiologici alti e bassi, ebbe uno dei momenti fondamentali nel 1453 con la conquista di Costantinopoli (oggi Istàmbul) ad opera di Maometto II, che decretò la cessazione dell’impero romano d’Oriente. Come si evince passando in rassegna le vicende del grande impero la storia medievale europea è legata a doppio filo con la superpotenza mussulmana tanto che, nel XV secolo oltre alla penisola Balcanica, i turchi presero a controllare anche la Grecia e le colonie genovesi del Mediterraneo.

(puntata 251)

Daniele Sacco