Vendeva codici di tv a pagamento. Pesarese chiede di patteggiare

Un 61enne vendeva abbonamenti taroccati per la visione di tv a pagamento, coinvolgendo 14 cittadini in un processo per violazione del diritto d'autore.

Pagando fino a 150 euro all’anno potevano vedere tutta la tv a pagamento che volevano, comodamente dal divano di casa oppure addirittura sul telefonino, tramite app. Sport, cinema, documentari. Un affare per 14 cittadini che con il passa parola si sarebbero rivolti all’artefice delle pay-ty taroccate, un 61enne originario della nostra provincia. Il furbo avrebbe incassato migliaia di euro fornendo giusto un codice. Tutti e 15 adesso sono a processo, ad Ancona, davanti alla giudice Paola Moscaroli per la violazione della legge sul diritto d’autore. Il 61enne è accusato di aver venduto abbonamenti che consentivano la visione di contenuti multimediali in modalità streaming (con trasmissione continua) o on demand (su richiesta), in violazione dei diritti di riproduzione dei principali network quali Sky, Mediaset, Daz, Netflix. Il pesarese avrebbe fornito di volta in volta i codici di accesso, incassando il denaro per sé.

Una pratica che, stando alle accuse, sarebbe andata avanti da gennaio del 2020 fino a maggio 2021, in piena pandemia. I 14 clienti sono accusati della stessa violazione perché hanno usufruito della visione abusiva di contenuti multimediali a pagamento delle piattaforme dei maggiori network televisivi attraverso la diffusione del servizio criptato, ricevuto per mezzo di apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni ad accesso condizionato forniti in modalità abusive. A scoprire tutto è stata la guardia di finanza che stava indagando su uno dei 14 clienti.

Ieri, il pesarese, venditore abusivo, ha chiesto di patteggiare.