Pesaro, via dell’Acquedotto. Tolti i bivacchi

Sgomberati i rom che dormivano in auto e camper. Espulso un algerino

Sgombero camper rom in via dell'Acquedotto

Sgombero camper rom in via dell'Acquedotto

Pesaro, 18 settembre 2019 - Un mare di sporcizia. Sono le 8 della mattina e in via dell’Acquedotto, a due passi dalla caserma, partono le operazioni di sgombero di alcuni cittadini di etnia rom. Sono circa dieci quelli che utilizzano vecchi camper come dimora: veicoli che cadono a pezzi, diversi radiati (non pagavano il bollo da tre anni, ndr), che ieri, sotto i loro occhi, sono stati portati via dal carro attrezzi. Materassi, stendini, coperte, gomme e sedili d’auto abbandonati: un’area, quella di via dell’Acquedotto, tra le più degradate della città. Luogo di bivacchi, utilizzato dai più come una discarica a cielo aperto. A ripulire l’area, ieri, gli addetti di Marche Multiservizi.

Verso le 9 sono arrivati con i loro mezzi ed hanno portato via tutto: tavolini, sedie, e soprattutto coperte. L’operazione di sgombero dei rom è stata avviata, invece, dalle prime ore del mattino, dagli uomini della questura e della polizia locale (reparto Gea). Quattro i camper rimossi, assieme ad un’autovettura con targa estera. In particolare, tra i camper portati via, uno era privo di assicurazione, mentre gli altri tre sono stati rimossi poiché radiati ed intestati ad un prestanome. Il quale, tra l’altro, risultava essere in possesso di oltre 60 veicoli. Solo una famiglia aveva il camper in regola, ma vista la situazione, ha deciso di lasciare Pesaro e di andare altrove. Mentre un algerino, che dormiva a bordo di un vecchio camper, è stato espulso poiché non in regola con il permesso di soggiorno. I rom rimasti senza dimora, ora, potranno avere il supporto dei servizi sociali, qualora lo richiedessero. Tra essi, nessun minore e nessuno donna.

Ma la preoccupazione, nei loro occhi, era visibile.«Ed ora dove andremo a dormire? Stenderemo i cartoni in stazione», ripetevano agli agenti. Poi il più anziano, chiede se siamo giornalisti e ci conduce nella sua vettura, una station wagon grigia con targa straniera: «La vede questa? - esordisce, indicandoci l’auto con il dito -. Qui dentro dormiamo io e mio figlio, da due anni, lui sul sedile posteriore ed io davanti. Abbiamo tutto quello che occorre: coperte e cuscini. Non ci possono portare in galera, perché noi siamo in regola. E se ci portano via questa macchina, dove finiremo?». Con una mano tiene il bastone, con l’altra fuma una sigaretta, mentre gli agenti continuano a spiegare, a tutti, che non saranno abbandonati. E che, se lo vorranno, i servizi sociali potranno aiutarli.

Intanto, dal Comune, fanno sapere che, rispetto a questi sgomberi, non hanno avuto riscontri: «Non conosciamo i rom in questione - spiega l’assessore ai servizi sociali, Sara Mengucci - , al momento nessuno di loro si è recato presso i nostri servizi. E non sappiamo nulla rispetto alle loro situazioni. In ogni caso, c’è un servizio di segretariato sociale attivo, dove le assistenti ricevono i cittadini, senza appuntamento. E poi si fanno le valutazioni caso per caso, si vede se sono residenti o meno, ad esempio. Insomma, l’intervento dipende dal bisogno che le persone rappresentano sulla base di una valutazione complessiva che tenga conto di tutti i fattori sociali che li riguardano».