Pesaro capitale della cultura, un calendario ricco di eventi: “Super cerimonia d’apertura”

Il vicesindaco Daniele Vimini a tutto campo: "La festa iniziale con Mattarella alla Vitrifrigo Arena Sarà un grande spettacolo”

Un gruppo  di ragazzi attorno  al ‘totem’ di Pesaro 2024

Un gruppo di ragazzi attorno al ‘totem’ di Pesaro 2024

Pesaro 23 settembre 2023 – Vice sindaco Daniele Vimini, proviamo a sfrondare ‘Pesaro capitale della cultura’ da tutto ciò che c’è intorno e che rende il progetto ancora poco comprensibile. Mettiamo che oggi sia il primo gennaio 2024: cosa succede a Pesaro?

"No, dobbiamo fare un passo indietro. Di solito il passaggio di consegne tra Capitali della cultura c’è a metà gennaio, quest’anno invece Bergamo e Brescia chiuderanno il loro anno a dicembre".

Quindi dobbiamo partire prima?

"Diciamo che a dicembre ci sarà un simbolico passaggio del testimone".

E questo cosa cambia?

"Ci responsabilizza di più in vista di San Silvestro e del Capodanno. Il 31 dicembre accoglieremo il 2024 con un evento musicale di qualità in piazza, molto diverso da quelli classici; il 1° gennaio l’Orchestra sinfonica Rossini terrà il classico concerto al teatro, ma sarà speciale".

Poi la cerimonia d’apertura vera a propria: quando e dove?

"Dipende dalla disponibilità che ci daranno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. Ci sarà anche la diretta Rai e noi abbiamo deciso di aprire l’anno dal Capitale della cultura alla Vitrifrigo Arena".

E perché non al teatro?

"Per consentire a più gente di esserci, visto peraltro che l’unica visita di Mattarella a Pesaro fu quella per il Rof ai tempi del Covid e quindi molto limitata. Stavolta potremo accoglierlo in 10mila".

E cosa succederà nell’Astronave?

"Sarà una cerimonia d’apertura degna dell’evento, con musica, coreografie, luci e spettacoli, oltre agli interventi istituzionali".

‘Pesaro capitale della cultura’ avrà anche un simbolo?

"Sì, questa è una delle novità. Crediamo che un simbolo sia necessario, per intenderci come fu l’Albero della vita per l’Expo di Milano. Per noi sarà una sfera di quattro metri di diametro che richiamerà la Terra e il simbolismo cittadino che va dalla Palla di Pomodoro alla Sonosfera. Stiamo lavorando con un’equipe tecnico-scientifica per realizzare una ‘sfera di cristallo’ tecnologica. Sarà quell’elemento costante che racconterà lo spirito di Pesaro 2024".

E dove la metterete?

"In piazza, pensiamo tra la fontana e le Poste. Ogni giorno, a orari definiti ma anche con qualche sorpresa, irradierà messaggi multimediali, suoni, decorazioni artistiche e un caleidoscopio di contenuti legati a Pesaro 2024".

Torniamo al programma: dopo la cerimonia d’apertura cosa succederà?

"Dall’ultima settimana di gennaio partiremo con i Comuni capitali della cultura. Ognuno dei 50 Comuni della provincia sarà capitale per una settimana e ospiterà iniziative che noi da Pesaro lanceremo. La prima tappa sarà probabilmente Carpegna ma tra le primissime ci sarà Fano, che dedicherà una settimana a Vitruvio, e poi pensiamo di chiudere con Urbino per lanciare la candidatura a capitale europea della cultura 2033"-

E poi?

"Un’altra data importante sarà il 29 febbraio, compleanno di Rossini. Ci saranno celebrazioni importanti in collaborazione con il Rof e il Conservatorio"

A primavera?

"Avremo il Festival Kum di Massimo Recalcati ad aprile e poi ospiteremo fino all’autunno una parte della mostra che la Galleria nazionale delle Marche di Urbino dedicherà a Federico Barocci. Ma la primavera ha un passaggio fondamentale".

Cioè?

"Le elezioni".

Giusto. Proprio nel mezzo dell’anno capitale. Quindi?

"Rallenteremo un po’ a maggio e nel periodo del voto, è giusto e inevitabile che sia così".

Poi l’estate: quella pesarese è già piuttosto piena di manifestazioni. Come renderla diversa nel 2024?

"Con tante edizioni speciali, a partire dalla Mostra del nuovo cinema, nel corso della quale avremo anche un appuntamento con le altre Città creative della musica Unesco e un weekend dedicato alla cultura coreana. Ci sarà poi l’UlisseFest con un’edizione più internazionale".

E anche il Rof sarà speciale.

"Sì, durerà quattro giorni in più, avremo più titoli e lo apriremo con ‘Bianca e Falliero’ al PalaScavolini".

E’ sicuro di quello che sta dicendo? Il vecchio palas?

"Beh, sì. Ce la faremo e ci darà un apporto fondamentale non solo per il Rof. Il festival lirico lo chiuderemo con Il viaggio a Reims interpretato da un cast stellare".

Il resto saranno le manifestazioni classiche.

"Sì, il CaterRaduno, la 1/2 Notte bianca dei bambini. Ma per ogni Festival c’è una forte volontà di entrare in sintonia con Pesaro 2024".

Insomma, l’estate sarà diversa ma non diversissima.

"Sull’estate abbiamo pensato di non spingere troppo, considerando che il cartellone è già pieno e che gli hotel non possono andare oltre un certo livello di accoglienza".

L’autunno l’avete già in mente?

"Non nei dettagli. Ma c’è una cosa che emerge: molte organizzazioni nazionali, dalle aziende alle associazioni di categoria, ci chiamano perché vogliono fare qui le loro iniziative o comunque farle partire da qui: per questo sarà importante il PalaScavolini per la convegnistica".

Quando presenterete il programma che gli albergatori reclamano da tempo?

"Il primo passaggio lo faremo il 10 ottobre agli Stati generali della cultura che organizzeremo nella sede di Alpitour. Poi il programma definitivo lo illustreremo in una conferenza stampa a Roma a fine novembre".

Non per spegnere gli entusiasmi, ma lei ritiene che la Capitale della cultura abbia davvero un potere attrattivo così forte? Per dire: le risulta che quest’anno ci sia stata la fila per andare a Bergamo e Brescia?

"Alcune Capitali della cultura in passato sono passate sotto traccia, altre no, come Mantova e Parma ma secondo me anche Bergamo e Brescia. Diciamo che l’elezione a capitale ti dà una grossa spinta, poi dobbiamo essere bravi noi a sfruttarla".

Ma avete dei numeri che certificano i risultati, a livello di presenze, delle città che hanno preceduto Pesaro?

"Sì, ci sono studi che certificano aumenti delle presenze turistiche. E già i dati ci dicono che c’è un forte interesse per le nostre strutture ricettive: lo svelano per esempio le ricerche sul web. Ma è chiaro che il 2024 è una partita che dobbiamo essere bravi noi a giocare. E a vincere".