La politica: "Pesaro è davvero la città della cultura?"

Roberto Cassiani dell’Osservatorio pesarese pone le questioni aperte: Ente Olivieri e Biblioteca Articolo Lo scandalo del Museo Oliveriano chiuso da mille giorni

Le sale della Biblioteca Oliveriana

Le sale della Biblioteca Oliveriana

Pesaro, 2 dicembre 2018 - «Oliveriana in agonia». Ha esordito così ieri Roberto Cassiani dell’Osservatorio pesarese, nel porre la questione della Biblioteca, e a monte dell’Ente Olivieri che dall’ottobre scorso si trova senza Consiglio di Amministrazione. Tanto che Cassiani ha anche posto il dubbio riguardo il rischio che una delle più antiche istituzioni culturali della città sia sull’orlo della chiusura. C’è da dire che nonostante l’incertezza per la macchina amministrativa – dalla gestione del personale alla programmazione scientifica passando al blocco per ogni tipo di pagamento – il servizio viene garantito in modo regolare dalla direzione e dai dipendenti. Ma i quesiti sono tutti validi.

«Cosa aspetta il Comune, l’unico socio rimasto – osserva Cassiani – dopo la defezione della Fondazione della Cassa di Risparmio e della Provincia, ad intervenire per sanare la grave situazione?».

Non è da meno la consigliera pentastellata Francesca Frenquellucci: «Pesaro città della cultura: davvero? Non si capisce cosa passi per la testa dell’amministrazione – osserva Frenquellucci –. Dopo aver chiuso la sede distaccata dell’università; onorato la “morte” di Rossini, con pizzette, grigliate e la torre in piazzale della Libertà, infila l’ennesimo scivolone». Anche Frenquellucci chiede di sapere cosa succederà alla Oliveriana, una delle più antiche d’Italia, aperta ininterrottamente dal 1793. «Dal 28 ottobre scorso – spiega la consigliera – gli organi di gestione sono decaduti, essendo scaduti i 45 giorni di proroga. Ora visto il disastro, forse una soluzione la potrebbe trovare il prefetto e interrompere questa inspiegabile deriva culturale, nominando un commissario prefettizio. In generale si spera che chi di dovere intervenga a tutela di un patrimonio inestimabile». Riccardo Paolo Uguccioni, ex presidente dell’Ente Olivieri, di solito preferisce non commentare, ma stavolta si ritrova in tutti i quesiti posti dal dibattito pubblico partito sui social: «Come mai – si chiede Uguccioni – la prefettura, da tempo informata dell’evoluzione degli eventi e delle oggettive necessità dell’ente non ha ancora provveduto nominando un commissario prefettizio? Sono intervenute complicazioni? Sarebbe interessante capire per avere una stima dei tempi riguardo una l’auspicabile e totale rispetto delle volontà testamentarie dell’Olivieri».

di s.v.r.