Imprese Pesaro Urbino, addio all'anno difficile: ecco quante hanno chiuso

Covid, bollette e guerra, il report Cna: 1200 rimasti senza lavoro. Agricoltura e pesca tra le più penalizzate. Giù le previsioni d’occupazione nell’industria e servizi

Pesaro, 31 dicembre 2022 – Siamo alla selezione della specie, una sorta di legge di Darwin a livello di piccola industria, perché nel corso degli ultimi 11 mesi dell’anno che va per chiudersi, rispetto allo stesso periodo del 2021, tra nuove inscrizioni e chiusure, il saldo negativo è di 669 imprese.

Covid, bollette, guerra: addio all’anno difficile
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Il che vuol dire, tradotto in posti di lavoro, che circa 1200 persone nella nostra provincia sono rimaste disoccupate. Questo il bilancio di fine anno che fa la Cna che conta in provincia poco più di 40mila imprese associate e che dice anche in questo report che negli ultimi dieci anni sono state perse per strada 4200 aziende: un crollo del 10%.

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L’altra faccia di questo problema arriva da Lucia Sgarzini responsabile provinciale di Unico, il Confidi e cioè quell’organismo che aiuta le imprese nell’erogazione dei crediti con le garanzie ma che è anche in grado di fare banca con affidamenti diretti fino a 250mila euro: una cinquantina ne hanno beneficiato. "Il nostro è un tessuto industriale fondamentalmente sano e senza particolari problematiche. I nostri criteri di affidamento seguono i dettami della Banca d’Italia e quindi sono gli stessi degli istituti di credito. Con un vantaggio rispetto alle finanziarie perché il nostro tasso è tra il 5,5-6 % contro un 10 per cento".

Tempo di bilanci per la Cna ed anche l’ultimo saluto del direttore Moreno Bordoni che lascia la carica provinciale per assumere un ruolo regionale. Un incontro che ha visto la presenza anche del presidente Michele Matteucci, del vicesindaco Daniele Vimini e quindi di due consiglieri regionali (Baiocchi e Biancani). Il tutto dentro uno dei capannoni della verniciatura del Cantiere Navale, all’‘ombra’ di una San Lorenzo, uno yacht di target alto di oltre 50 metri, segno di una opulenza che andava in contrasto con quanto veniva narrato di sotto.

Nel suo saluto Moreno Bordoni, ha lasciato l’immmagine della tempesta perfetta (guerra, caro energia, inflazione ecc.) per un ‘delitto perfetto’, tirando in ballo un problema che è dietro il sipario di quella montagna di soldi che stanno arrivando grazie al Pnrr "perché abbiamo bisogno non solo delle infrastrutture materiali, ma anche di quelle immateriali perché ci sono zone della nostra provincia, dove non solo non c’è il collegamento ad Internet, ma dove non prendono neanche i cellulari penalizzando fortemente il lavoro dei nostro imprenditori. Siamo in una provincia e in un Regione che fa prima ad arrivare a Roma triangolando con Bologna. Quindi i progetti vanno scaricati a terra e portati a compimento: non possiamo permetterci il lusso di pèerdere questi soldi". Quindi la Guinza "di cui sentivo parlare da quando avevo i pantaloni corti... e su queste tematiche la Cna sarà sempre attenta, ma propositiva nel confronto con le istituzioni".

Il presidente della Cna provinciale Michele Matteucci ha chiesto al Governo una maggiore attenzione "e la necessità di sostenere gli investimenti per l’autoproduzione di energia e quindi di estendere anche ai comuni sopra i 5mila abitanti per accedere alla risorse del Pnrr per dare impulso alle comunità energetiche rinnovabili lasciando anche una quota di riserva per i piccoli nell’ambito delle aste per l’acquisizione di gas ed elettricità a prezzi calmierati".

Due i dati da sottolineare all’interno delle aziende che nascono e muoiono: una piccola strage si è verificata nell’edilizia – anche se sembra un paradosso – per difficoltà legate alla cessione del credito per cui default per mancanza di flussi di cassa: aumento vertiginoso di cancellazione (+55%) ed anche un calo vicino al 10% per le nuove iscrizioni: il saldo negativo è di 212 imprese. Altro settore penalizzato è quello della pesca e dell’agricultura dove il saldo negativo è di 161 aziende. Qualche inversione di rotta con numeri positivi nelle nuove attività professionali, scientifiche e tecniche – giovani sotto i 30 anni, ndr – e nel settore del divertimento. La Cna conferma il trend sul mondo del lavoro: assunzioni in calo tra questo dicembre e febbraio 2023.