Condutture colabrodo: a Pesaro si butta il 40% di acqua (e si paga più di tutte le Marche)

I dati del rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico consegnano la maglia nera a Pesaro e provincia. Da noi la spesa maggiore in regione, con un aumento del 15% in quattro anni. E l’acquedotto è un disastro

Pesaro, 26 marzo 2024 – Pesaro è la città dove le famiglie spendono di più per il consumo d’acqua in tutte le Marche. Secondo i dati del XIX Rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato, infatti, una famiglia tipo composta da tre persone che consuma in media 182 metri cubi di acqua all’anno, paga una bolletta di 662 euro. Un dato relativo al 2023, in aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente e del 15,1% rispetto al 2019.

I lavori dopo una rottura dell’acquedotto a febbraio
I lavori dopo una rottura dell’acquedotto a febbraio

Si tratta di un costo che, come spiega la stessa associazione, comprende le voci relative ad acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa, componenti di perequazione e Iva al 10%. Nelle Marche, secondo i dati dell’associazione, nel 2023 la spesa media per famiglia è stata di 573 euro, mentre in Italia, a parità di condizioni, la bolletta ha pesato per 478 euro.

Se si confrontano i dati regionali e nazionali, rispetto a quanto rilevato a Pesaro, si può constatare una differenza di 89 euro all’anno nel primo caso e 184 euro nel secondo.

Ad Urbino tocca la stessa sorte, dove la spesa di una famiglia media per la bolletta annuale dell’acqua si attesta sempre a 662 euro. Il consumo di riferimento di 182 metri cubi considerato da Cittadinanzattiva è in linea con la media pro capite Istat di acqua fatturata per uso civile domestico. Ma in prospettiva di risparmio idrico, nel rapporto sono riportati anche i dati relativi alle spese per una famiglia media che consuma 150 metri cubi anno. Anche in questo caso a Pesaro spetta la maglia nera di tutte le Marche, con una spesa di 509 euro a fronte di una media marchigiana di 455 euro.

La città marchigiana più economica è Macerata, seguita da Ancona. Nel suo rapporto Cittadinanzattiva prende in considerazione anche le perdite idriche comunali e provinciali, che però in questo caso fanno riferimento al 2020. Anche qui Pesaro fa segnare un record negativo, con una perdita idrica del 40,6% a livello comunale e del 38,1% a livello provinciale.

"Come Federconsumatori – spiega il presidente provinciale Alessandro Pertoldi – da anni denunciamo il grave problema della dispersione che in media negli acquedotti italiani è di oltre il 40%: questo vuol dire si perdono in media 40 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione. Una dispersione che risulta ancor più inammissibile se si pensa che i cittadini pagano in ogni bolletta una "quota per investimenti", vale a dire una percentuale per un ammodernamento della rete mai realizzato e, ora, quanto mai urgente". E sul costo delle bollette aggiunge: "Ribadiamo la necessità di un sistema tariffario più equo, che tuteli soprattutto le fasce più deboli della popolazione e non carichi sulla tariffa voci improprie. Al contempo – conclude – riteniamo improrogabile l’avvio di investimenti nel settore, tesi a migliorare la qualità e l’efficienza del sistema".