Il marchio di Cucine Berloni di Pesaro ceduto all’asta

Resta in Italia perché ad aggiudicarselo è stata una catena di negozi di arredamento emergente e molto strutturata soprattutto nel nord Italia con 23 punti vendita

Lo stabilimento della Berloni cucine, marchio ceduto all'asta (foto d’archivio)

Lo stabilimento della Berloni cucine, marchio ceduto all'asta (foto d’archivio)

Pesaro, 6 ottobre 2023 - Il marchio di cucine Berloni è stato ceduto all'asta ieri mattina. Resta in Italia perché ad aggiudicarselo è stata una catena di negozi di arredamento emergente e molto strutturata soprattutto nel nord Italia con 23 punti vendita. Sul tavolo del curatore, Leonardo Crescentini, una sola offerta, quella che era sul tavolo già da alcune settimane e che aveva stabilito il valore del marchio in: 2 milioni e 100mila euro. L'offerta è arrivata dalla società Nord Est holding con sede a Castelfranco Veneto (Treviso) che controlla il gruppo Arredissima.

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L'interessamento di questo gruppo allo storico marchio cittadino è stato forte e deciso fin dal primo momento anche perché è intenzione dei soci di questa società commerciale di lanciare sul mercato italiano una linea di cucine, ma non solo, per un target medio di mercato. Tra i timori della vigilia c'era anche la possibilità che si potesse fare avanti anche uno dei vecchi soci della Berloni group e cioè il taiwanese Wang che aveva già tentato di controllare il marchio pesarese chiedendo un concordato in continuità, tentativo che è stato respinto prima dal tribunale fallimentare di Pesaro e quindi anche in appello ad Ancona.. I timori legati a questa possibilità asiatica erano legati al fatto che molto probabilmente il marchio Berloni poteva finire in Cina o comunque ceduto a qualche produttore in cambio della royalty.

Invece l'arrivo del gruppo Arredissima ha un po' sparigliato le carte. L'aggiudicazione del marchio è avvenuta ieri mattina ed a seguire tutte le procedure è stato il commercialista Leonardo Crescentini che sta seguendo questa pagina poco bella della storia industriale cittadina fin da quando i soci taiwanesi hanno deciso di mettere in liquidazione volontaria il marchio.

m.g.