Pesaro, Scavolini vuole allargarsi. "Ma deciderà il mercato"

Valter parla del progetto, nato prima del Coronavirus, di ampliare lo stabilimento: "Puntiamo ad aumentare la produzione. Però dobbiamo tornare alla normalità"

Valter Scavolini (Fotoprint)

Valter Scavolini (Fotoprint)

Pesaro, 1 settembre 2020 - "Sì è vero, abbiamo un progetto per allargare gli spazi produttivi. Ma è una scelta nata prima che scoppiasse il coronavirus", dice Valter Scavolini. E adesso? "E’ tutto fermo in attesa di capire come si muoverà il mercato. Se tutto torna come prima, come tutti speriamo, l’allargamento produttivo andrà avanti". Da che parte? "Noi abbiamo dei terreni sul retro della fabbrica guardando verso Ginestreto e lì abbiamo questo progetto per l’allargare la produzione. Ma per farlo partire aspettiamo le risposte del mercato". Si è detto per realizzare camerette per andare incontro alle esigenze dei contract e quindi al mercato internazionale. Vero? "No, no, assolutamente no. Non ci mettiamo a costruire camerette. Ormai facciamo quasi tutto per l’arredamento della casa, anche le armadiature". Girava voce, a questo proposito, di abboccamenti con la Spar di Vellucci... "Ma no, non è vero nulla – risponde Scavolini –. Per quello che riguarda Vellucci l’unica cosa vera di questa storia è che il titolare della Spar ha chiamato per dirci se poteva interessarci un capannone che hanno proprio davanti a noi. Dopo qualche giorno abbiamo risposto che la cosa non ci interessava anche perché avevamo messo in cantiere questo progetto per la costruzione di nuovi capannoni su terreni nostri. Tutto qui". Come sta andando il mercato? "Con la fine del lookdown il lavoro è ripreso in maniera molto consistente e lavoreremo in maniera molto importante anche a settembre e ottobre. Ma nonostante questo non riusciremo a recuperare i due mesi di chiusura dello stabilimento. Ci avvicineremo ai fatturati dello scorso anno, ma non recuperiamo tutto quello che abbiamo perso tra marzo e aprile. E c’è anche un poi...". E sarebbe? "Bisogna vedere come andranno anche i prossimi mesi perché la gente non ha i soldi di prima in tasca. E questo perché alcune categorie hanno pagato questo fermo: mi riferisco agli albergatori, ai bar, ai ristoranti e a tutto quello che gira intorno al turismo. Tutte attività che hanno sofferto in questi mesi. Basti pensare, per esempio, a tutti i soldi che portavano in Italia gli stranieri, specialmente nel sud del Paese. Tutte cose, queste, che occorre mettere nel conto. Abbiamo tanto lavoro sia per settembre che per ottobre, ma poi bisognerà vedere come reagisce il mercato e capire soprattutto se il coronavirus è passato. Un problema non tanto per i ragazzi, ma per le persone di una certa età". Dopodiché? "Se tutto torna alla normalità e quindi la produzione tornerà a marciare sui livelli di prima del lockdown il progetto per l’allargamento dello stabilimento andrà avanti. Fra l’altro è anche un investimento importante finalizzato ad un aumento della produzione. Ma per il momento ci sono troppe incertezze e non ci sono certezze sulle prospettive del mercato, oltre al fatto, come dicevo che ci sono anche meno soldi da spendere". m.g.