Stefano Sensi, dal campetto di Urbania alle luci del Camp Nou

Il 24enne nato ad Urbino è stato uno dei protagonisti di Barcellona-Inter, seconda giornata di Champions League. Battesimo del fuoco per uno dei nuovi talenti del panorama italiano

Stefano Sensi, duello con Sergio Busquets (Foto LaPresse)

Stefano Sensi, duello con Sergio Busquets (Foto LaPresse)

Pesaro, 3 ottobre 2019 - E' il minuto 79 di Barcellona-Inter. Antonio Conte, tecnico dei nerazzurri, decide di mettere in campo Matteo Politano. La partita, in quel momento in parità, finirà con una sconfitta per la squadra italiana. Ad uscire, per l'ultima sostituzione dei milanesi, è Stefano Sensi. Un ragazzo che sta vivendo un sogno. Che parte da lontano, precisamente dal centro sportivo di Urbania, città in cui Sensi  è cresciuto ed ha mosso i primi passi in un campo da calcio.

Dal 2001, quando Stefano a 6 anni, decide di iniziare a tirare calci al pallone e si iscrive al settore giovanile dell'Urbania. Da quel giorno partì una carriera che è arrivata fino alla ribalta del tempio blaugrana, un monumento del calcio moderno. Il "Camp Nou" di Barcellona, stadio in cui sono passati tutti i campioni del presente e del passato. Una carriera che, a 24 anni, sta avendo la sua consacrazione con la maglia dell'Inter. I nerazzurri, che lo hanno preso in prestito con opzione di riscatto in estate dal Sassuolo, hanno creduto più di tutti in questo giovane calciatore di provincia.

Che si è fatto le ossa con le maglie di Rimini, San Marino, Cesena e Sassuolo. Un'escalation che Sensi è deciso a continuare. La sua partita è stata positiva, onnipresente nella manovra offensiva degli uomini di Conte. Prima centrocampista, ha ricoperto anche il ruolo di seconda punta per parte del secondo tempo. Ed è riuscito a prendersi anche gli applausi al momento del cambio. In attesa di prendersi anche la Nazionale di Roberto Mancini. Stefano Sensi ha vissuto il suo battesimo del fuoco a Barcellona, il futuro è tutto dalla sua parte.