È un’altra Vis? Non per i numeri Punti e tiri al livello di un anno fa

Almeno sul fronte dei dati, i biancorossi di oggi non sono molto diversi da quelli guidati da Banchini. Le differenze sono su altri fronti: il possesso palla superiore, i gol su azione e i pali colpiti

Migration

Cambiare tanto per scoprire che la Vis di oggi assomiglia molto nei numeri a quella di un anno fa. Il rendimento dopo 10 giornate è simile: 13 punti contro 14. L’incidenza in zona gol più bassa: appena 6 centri (penultimo attacco del girone), per fortuna compensata dalla redditività, visto che ogni rete frutta in media quasi due punti. Numeri pressoché uguali in fatto di tiri in porta: 3,4 a partita. Simili in fatto di angoli calciati (43 contro i 36 del gruppo di Banchini) e di falli commessi (161 contro 143), laddove quest’anno sono molti di più quelli subiti, segno che la squadra gioca di più il pallone, come dimostrano i dati sul possesso palla, quasi sempre superiore al 50 per cento.

Le vere differenze risiedono altrove. La squadra di Sassarini ha bisogno di giocare per arrivare in porta: delle 6 reti, 5 sono su azione, una sugli sviluppi di palla inattiva. Settore in cui la squadra si mostra carente, visto che nessun difensore ha ancora segnato e che 43 corner hanno prodotto due legni e nessuna rete. Quella dei pali è un’altra voce caratteristica: 6 quelli colpiti (3 Marcandella, 2 Fedato, uno Cannavò). Nessuno nel girone vanta numeri simili, l’Ancona segue con 5, poi il vuoto. Ovvio che all’appello manchi qualche gol per mera sfortuna. Basti dire che anno fa la Vis centrò 8 legni in tutta la stagione. La squadra di Sassarini possiede ottimi stoccatori, nonché piedi buoni per i piazzati, ed è quello su cui contava il tecnico in estate. Peccato che di fatto abbia potuto contare sul solo Fedato, visto che Di Paola e Marcandella hanno messo insieme 9 giornate di assenza e che il biondo è ormai perso per tutta la stagione. Assenze in larga parte coincise col periodo più critico della squadra, quando ci si è ritrovati a giocare con un centrocampo ridotto ai minimi termini e privato delle migliori qualità.

Qui sta un altro aspetto importante: per queste cause (complessivamente, squalifiche comprese, fanno 22 giornate di assenza riferite ai giocatori del nucleo forte), la Vis non ha potuto mantenere quanto aveva promesso nella prima parte di stagione. La Vis ha anche bisogno di portare più uomini in area di rigore. Lo dimostra il fatto che ha beneficiato di un solo rigore (4 un anno fa), che due soli attaccanti sono andati a segno (Fedato e Provazza) e che la squadra ha mandato in gol solo 3 giocatori (il terzo è Aucelli), un dato che la accomuna alle peggiori del girone.

La partita di sabato prossimo al Mapei contro la Reggiana reduce dalla beffa di Carrara non è certo la più indicata per cercare la svolta. Però i biancorossi non hanno nulla da perdere. Si giocherà su un terreno magnifico, più sugli spazi che sui contrasti. E chissà che non ne venga qualcosa.