"Giocare la quarta equivale a uno scudetto"

La sfida con la Virtus vista da Ivano Dionigi, ex rettore dell’ateneo di Bologna: "L’ultima che ho visto a Pesaro è stata quella con Venezia"

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"Se andiamo alla quarta partita dei playoff direi che è come aver vinto lo scudetto", dice Ivano Dionigi, pesarese, ex rettore dell’università di Bologna. Che nella vita ha avuto un solo problema: che sia Seneca che Orazio non hanno mai scritto di pallacanestro perché ancora non era stata inventata. Altrimenti avrebbe tenuto anche qualche lectio magistralis parlando in latino della palla a spicchi. "Devo dire che abbiamo vinto tre-quattro partite all’ultimo tiro e questo significa che la fortuna ci ha guardato bene in faccia. L’ultima gara che ho visto? E’ stata quella contro Venezia in casa e tutte le altre le ho seguito attraverso la tv. Non so se verrò a vedere una delle partite contro la Segafredo e dico questo perché guardare gli incontri è diventato psicologicamente impegnativo".

Per Ivano Dionigi una Virtus praticamente imbattibile "anche se avranno un grande dispendio di energie perché domani sera (stasera, ndr) giocano la finale di coppa. Chissà...".

Per poi aggiungere: "E’ una squadra ricca ed anche potente, tanto che Belinelli è il settimo giocatore, per cui come tutte le formazioni che giocano un loro campionato, alla fine diventano anche un po’ antipatiche. Forse è per questa ragione che mi sento più vicino alla Fortitudo perché anche loro sono dalla parte dei vinti della vita. Anzi credo che con la retrocessione della Fortitudo tutto il movimento abbia perso qualcosa, una grande piazza così come non si può vedere Cantù in serie A2".

Poi dall’album dei ricordi tira fuori un fatto: "Il tiro di Zampolini da tre che mandò Pesaro in finale lasciando fuori la Virtus. Quando sono tornato a Bologna i tifosi della Fortitudo hanno voluto il mio biglietto che è stato poi in bacheca nel bar Grado a Bologna, il rifugio del tifosi dell’Aquila, non so per quanti anni". Spettatore a Pesaro ed anche a Bologna col fratello del filosofo Bonaga, Ivano Dionigi aggiunge "Devo dire che nei miei confronti c’è rispetto anche come ex rettore dell’Alma Mater, ma sono dentro una chat dove se ne sentono di tutti i colori". Scriveva Dionigi delle storiche sfide contro la Virtus Bologna. "Ma l’aspetto più vulgato del rapporto tra le due comunità di Pesaro e Bologna, è stato senz’altro quello sportivo, che attorno alla pallacanestro ha alimentato una rivalità e un folklore degni dei ludi circensi. Nel ‘Madison’ di piazzale Azzarita, in occasione degli scontri tra Victoria Libertas e le squadre bolognesi, si ritrovavano tutti i pesaresi e i marchigiani sparsi in città in rumorosa compagnia delle carovane di tifosi che sistematicamente se ne tornavano in riva all’Adriatico gravati da cocenti batoste ed accompagnati da cori sarcastici al grido di ‘pescatori’. Tanto quanto bastava per trasmettere una ostilità destinata a segnare intere generazioni".

Una sfida che è un pezzo di storia di questo sport, quella tra Pesaro e Bologna sponda Virtus, tappe di avvicinamento al primo match di domenica mentre la squadra si sta allenando peregrinando per gli impianti della città mancando la disponibilità del palasport.

m.g.