Giro d'Italia 2018 a Pesaro, molte scuole chiudono prima

Quelle che si affacciano sull’Adriatica lasciano liberi i ragazzi già alle 11

Giro d'Italia 2018 (foto Lapresse)

Giro d'Italia 2018 (foto Lapresse)

Pesaro, 17 maggio 2018 - Tutti a casa prima. Grazie al Giro. Hanno deciso così molte delle scuole superiori che si affacciano sulla Statale Adriatica, dove oggi passa la corsa rosa, ma anche quelle che hanno tanti studenti che arrivano da fuori e che, utilizzando i mezzi pubblici, resterebbero bloccati in città fino al termine del passaggio della carovana. Dunque alle 11 del mattino si interromperanno le lezioni all’Istituto Agrario, all’Alberghiero, al Mengaroni e al Liceo Mamiani. Centinaia di ragazzi che si riverseranno fuori dalle scuole in orario inusuale. «La Prefettura ha inviato una comunicazione a tutti gli istituti per informarli dei blocchi alla viabilità – spiega l’assessore ai servizi educativi, Giuliana Ceccarelli – poi ogni dirigente si è regolato a propria discrezione».

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Si stanno attrezzando anche gli esercenti di Largo Aldo Moro, dove oggi farà tappa la carovana del giro occupando con i suoi mezzi colorati e gli stand pubblicitari tutta la zona che si estende fra l’Astra e la Statale, dove sarà in vigore il divieto di sosta fra le 11 e le 15: «Nessun problema, ci siamo abituati perché è già successo l’anno scorso – dice Davide Ceccolini, che gestisce l’edicola di Largo Aldo Moro –. Faranno un po’ di colore coi pick-up colorati e la musica, arriverà tanta gente e magari spero di vendere qualche giornale in più...». I titolari della Profumeria Marcello, lì a fianco, sorridono, sornioni: «Siamo la porta della città verso il centro, è normale che tutto passi da qui, perciò siamo in pace col mondo: è stato peggio quando è arrivato Minniti, in fondo questa è una festa».

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Zanzibar e Astra Caffè si preparano all’assalto e magari non gli dispiace se ci sarà folla: a qualcuno verrà pur fame e sete, aspettando i campioni delle due ruote. «L’unico problema è parcheggiare, vuol dire che per un giorno metteremo l’auto un po’ più lontana» dicono i baristi dei due locali. Mentre per Claudio Mari, dell’omonima farmacia, non ci sono problemi: «Io faccio il turno di notte, sarò qui già molto presto e vengo sempre a lavorare in bici. Non ricordo niente dell’anno scorso – sorride il farmacista – mi sa che non ci sono stati disagi».

Chris Froome (LaPresse)

L’attesa più grande, come sempre, è delle persone più su con l’età, quelli che hanno visto passare il Giro dai tempi di Coppi e Bartali e sono rimasti legatissimi a quei ricordi. Anche se oggi i ciclisti sono vestiti attillati e coloratissimi, anche se le bici sono super tecnologiche, la fatica di percorrere tutto lo stivale su due ruote rimane. E con essa tutto il fascino che sempre questa corsa si è portata dietro, nei suoi 101 anni di vita.

Tappa 1
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