Rientrati dai monti al mare, ieri i biancorossi hanno ripreso ad allenarsi per affinare l’intesa: a che punto siamo Cioppi?
"Abbiamo fatto un enorme lavoro sotto il profilo fisico atletico - racconta il diesse pesarese -. Nei primi dieci giorni Repesa ha dato molto spazio al preparatore Venerandi, che si è esaltato insieme ad Eliano Crudelini caricando tantissimo. I ragazzi erano molto stanchi alla fine, com’è giusto che sia. Poi negli ultimi 4-5 giorni si è iniziato a puntare di più sulla pallacanestro e dal ritorno in città il coach ha iniziato a lavorare in maniera profonda sul sistema di gioco. Le sensazioni che mi porto a casa sono quelle di un gruppo di ragazzi molto disponibile, con cui sarà facile entrare in contatto e sintonia per i pesaresi".
Un aspetto, quello dell’integrazione, sul quale Cioppi batte molto: come mai?
"La sera del 31 agosto i giocatori sono entrati nelle case dove vivranno tutto l’anno, cominciando a prendere contatti con la città. Contatti fondamentali secondo me - spiega - perché è un grande valore aggiunto andare in campo per difendere i colori di un luogo e di persone con le quali ci si sente legati. Spero che i tifosi entrino in contatto con questi ragazzi e si crei una forte alchimia, non solo in campo ma anche fuori: l’atmosfera è fondamentale per raggiungere risultati. Abbiamo sei italiani, ma sono convinto che sarà facile entrare in confidenza anche con gli stranieri e unirsi in maniera amichevole con loro: sono tutti affabili e hanno voglia di cercare dei rapporti umani".
Tecnicamente ci può raccontare qualcosa in più di Mars?
"E’ il tipo di giocatore che volevamo. So che colpiscono di più i punti segnati o i rimbalzi, ma con Fabriano non credo che qualcuno abbia contato i suoi assist e l’aggressività difensiva: in ogni seduta Mars ha dimostrato che dal punto di vista difensivo è un giocatore di livello, ti toglie il fiato quando palleggi, ti mette in difficoltà perché ti costringe a pensare, ti mette il corpo addosso e sarà molto importante per la costruzione della nostra difesa. Inoltre, la maggior parte dei canestri di Chetham, di Moretti e degli altri tiratori nascono dai suoi assist: lui crea gioco per sè in penetrazione, ma soprattutto per gli altri. Credo che avremo la possibilità di avere 3-4 play oltre a quelli designati, perché anche lui potrà portare su palla spostando Moretti e Tambone da guardia, mentre sappiamo già che Delfino è uno dei più bravi passatori della nostra squadra".
Totè una sfida vinta?
"Leo ci aveva dimostrato nella sua prima esperienza che a Pesaro si trovava bene e aveva fiducia nello staff, quando recuperò rapidamente dall’infortunio alla mano. Sono contento di quello che ha fatto finora con il resto del gruppo".
Domani l’amichevole con la Virtus è un’altra storia...
"Le partite di pre-campionato che non mettono in palio i due punti, dai semplici scrimmage alle amichevoli ufficiali, vanno prese come un passaggio di miglioramento individuale e di squadra sul quale lavorare il giorno dopo".
Elisabetta Ferri