Per Kravic l’allarme è rientrato Il serbo di nuovo con la squadra

Pesaro ritrova i suoi lunghi per la partita contro la rivelazione Varese, importante in chiave Final Eight

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La situazione sembrava complicata, perché la borsite è una questione rognosa. Invece ieri Kravic è rientrato nei ranghi e questo punto, se non sorgeranno altri imprevisti, dovrebbe riuscire ad essere pronto per la partita chiave con Varese che peserà parecchio in chiave Final Eight. Sarà comunque un rientro graduale quindi Totè, che aveva già ripreso ad allenarsi martedì, sarà chiamato ad una prestazione consistente, magari con l’aiuto di Mazzola che a Trento ha disputato una partita gagliarda sia in difesa che in attacco. Un’altra settimana in più di allenamenti per Delfino darà poi più ritmo al capitano e anche stavolta Repesa farà ricorso alla filosofia che vuole il gruppo più dei singoli arma vincente di questa Carpegna Prosciutto.

Varese ha una squadra molto versatile, senza pivot pesanti ma questo non significa che sia malleabile in area, anzi ha pedine molto atletiche che possono dar fastidio. La mentalità americana di Matt Brase ha spinto la Openjobmetis a giocare a ritmi forsennati, con molti possessi che portano la squadra a cercare il tiro in pochi secondi. Dalla quarta giornata in poi, Varese è stata quasi inarrestabile venendo fermata solo nell’ultimo turno dalla Segafredo Bologna, ancora imbattuta.

"Mi piace che la mia squadra giochi in maniera libera, ma con degli obiettivi – racconta il coach americano di Varese –. Ci sono alcuni giochi che preferiamo, sia in difesa che in attacco, ma abbiamo molte strade per arrivarci. Amo che i miei giocatori siano creativi e prendano vantaggi da come i nostri avversari scelgono di difendere su di noi e cercare poi soluzioni per ottenere ciò che vogliamo. Voglio che i miei giocatori siano atleti che costruiscono il loro gioco e non robot con regole forzate e assolute che devono rispettare". Ci sono delle pedine chiave in questa formazione che ha stupito tutti scegliendo un modo di giocare sicuramente più raro nel nostro campionato, che ricorda un po’ il modello dei Golden State Warriors. Coach Brase individua i suoi leader e dice la sua sulla crescita di Guglielmo Caruso, che con la carenza di pivot italiani che c’è ha attirato subito l’attenzione. "Giancarlo Ferrero è il nostro capitano e leader, tiene unita e concentrata la squadra sia dentro che fuori dal campo. Durante le partite i nostri play, Colbey Ross e Giovanni De Nicolao hanno una grande comunicazione con i compagni e li mantengono organizzati. Per quanto riguarda Caruso, dando un’occhiata alle partite dello scorso anno, direi che in questa stagione sta crescendo molto: si trova bene nel nostro sistema e sta continuando a migliorare. Penso che meriti un ruolo in Nazionale man mano che la sua carriera progredisce". Nel frattempo ci sono stati altri movimenti di mercato: Brescia cambia volto dopo i due gravi infortuni a Troy Caupain e John Petruccelli che hanno costretto la società lombarda a correre ai ripari: sono arrivati così il play sloveno Aleksej Nikolic, in uscita da Sassari dov’è rientrato Chris Dowe, e l’ala piccola Ryan Taylor, che aveva iniziato la stagione in Grecia.

Elisabetta Ferri