Quella tribuna vuota era incomprensibile Tanti tifosi a casa

La base di cemento c’è. Sotto la polvere, ma c’è. Perché 5.222 paganti (2024 ai botteghini) non si vedevano da un pezzo. Un po’ il risultato di Brescia, un po’ il fatto che arrivava l’Armani, hanno creato quel giusto mix che ha riportato al palasport anche i tifosi in... sonno. Ma si poteva anche fare meglio, perché già da venerdì scorso non si poteva più acquistare un biglietto per vedere la partita. Quanti sono rimasti a casa? Difficile saperlo. Comunque qualche centinaio di biglietti in più si potevano strappare. A fronte di questo fatto, benché il palazzo offrisse un bel colpo di scena, faceva un effetto desolante la tribuna M, quella che solitamente ospita i tifosi ospiti, completamente vuota. Il tutto per sei-sette tifosi di Milano. E benché fra l’altro quella tribuna sia stata divisa dalla società proprio per recuperare una parte degli ottocento posti. Fatta eccezione per Bologna, quel largo spicchio di palazzo è destinasto sempre a restare vuoto. Non è un bel vedere ed è anche un danno economico per la società, come lo è stato domenica contro Milano. Cum grano salis dicevano i latini perchè non si può sempre e soltanto agire con il manuale delle giovani marmotte in mano. Occorre tornare indietro nella storia di circa 40 anni per trovare ‘casini’ tra pesaresi e milanesi, poi il tutto a Milano e non a Pesaro, per cui quella tribuna vuota è apparsa a tanti una cosa incomprensibile. Ricapiterà una situazione del genere? Certamente sì, sicuramente anche contro la Virtus. Per cui il prossimo giro il manuale delle giovani marmotte lasciamolo a casa. La partita? Si vinceva solamente se metà Armani veniva colpita da 39 di febbre prima del match.

m.g.