"Ritrovare la Vuelle è una emozione forte"

Simone Zanotti avversario dopo quattro anni: "Napoli è unica, ma Pesaro era casa mia, ho lasciato tanti amici dentro e fuori dal club"

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Zanotti, come si sente alla vigilia del ritorno a Pesaro?

"Sono sincero, ci penso da due settimane. E’ davvero un ritorno speciale per me, non ero mai stato quattro anni nello stesso club e a Pesaro ho costruito tante amicizie, sia con chi lavora nella Vuelle ma anche fuori. Tornare al palas sarà un’emozione forte, sono un po’ teso, è una partita a cui tengo tantissimo, così come all’accoglienza della gente".

Come le sembra questa Carpegna Prosciutto?

"Ho visto la gara con Venezia vinta all’ultimo secondo e ammetto che giocano veramente bene, sono fluidi, si passano la palla e questo denota la sintonia che c’è nel gruppo. Parlando con Tambone e Moretti mi hanno confermato che stanno benissimo insieme, ma si percepisce anche dall’esterno".

Pesaro con quattro stranieri, voi con sette, in attesa del ritorno di Emmitt Williams, infortunato: come giocate?

"Siamo una squadra con tanto talento e, quando è così, è facile essere un poco più individualisti. Ci stiamo lavorando perché se non giochi di squadra quando la palla non entra poi è dura restare in piedi. Ma l’organico è buono e possiamo levarci delle soddisfazioni".

In difesa come ve la cavate?

"Cerchiamo di farlo diventare un punto di forza, per ora siamo un po’ spensierati: con la Virtus nella partita d’esordio avevamo 20 punti di vantaggio e ce li siamo fatti mangiare troppo in fretta".

Il vostro pivot ha parlato di playoff: esagerato?

"Il primo obiettivo è la salvezza ma tutti qua si aspettano qualcosa di più, c’è un po’ di pressione ma in fondo può dare la spinta".

Un minutaggio molto risicato finora, 9’ di media: lo soffre?

"Non voglio stressarmi su quest’aspetto anche se ovviamente giocare solo 4’ come nel match con Reggio Emilia ti mette il dubbio di aver fatto qualcosa che non va. Buscaglia è un coach che va molto a sensazione durante le partite, se il quintetto è in ritmo riduce le rotazioni e chi già gioca poco così gioca anche meno. L’unica risposta è allenarsi duramente e cercare di farsi trovare pronti. Posso coprire due ruoli nel pacchetto lunghi e cercherò di guadagnarmi il mio spazio".

Avete un buon seguito di pubblico?

"Al palasport c’è una bolgia incredibile, i napoletani riescono a fare rumore anche in duemila. E questo ci piace molto".

Vivere a Napoli com’è?

"Una città unica, molto diversa da tutti gli altri posti dove sono stato. Ti ci devi abituare, perché è grande e il traffico è caotico sempre, non c’è un’ora di punta. Poi però ci sono dei paesaggi stupendi che ti lasciano senza parole, il clima è dolce e si mangia benissimo".

C’è qualcosa che ti manca di Pesaro?

"Tutto! Perché ormai era casa mia, più mia del posto dove sono nato perché ci torno solo un mese all’anno. Mi mancano i compagni, gli amici, la casa dove ho abitato per quattro anni e da dove guardavo il mare ogni mattina. Magari un giorno ci tornerò a vivere, la mia ragazza è di Porto Recanati, quindi le Marche le amo tutte".

Elisabetta Ferri