Vis: il pagellone ha un dominatore Farroni davanti a tutti, poi Gavazzi

Ecco la media voto dopo venti partite: il portiere classe ’97 ha fatto e continua a fare la differenza. Il capitano subito dietro e a chiudere il podio c’è De Respinis: i suoi gol hanno fruttato 10 punti

Migration

Nessun dubbio su chi sia stato il miglior vissino di questa prima metà e spiccioli di campionato. L’investitura del resto è venuta dallo stesso allenatore che ha parlato di un portiere dal rendimento stratosferico. Alessandro Farroni, classe ’97, ha un solo difetto: non è della Vis, ma della Reggina. Banchini dice che un elemento così vale almeno 10 punti in campionato; se consideriamo che i titolari del ruolo nella scorsa stagione i punti li toglievano anziché darli, ecco lo stacco enorme col recente passato. Il ragazzo di Spoleto ha cominciato a fare la differenza alla quarta giornata (Teramo) e da allora non ha più smesso, collezionando 7 partite con voto dal 7 in su. L’altro suo difetto? Non ha saltato un minuto, lasciando nell’ombra il suo vice Campani, che pure dicono ben strutturato.

Alle sue spalle per media voto, ecco capitan Gavazzi. Anche qui, tutto limpido: siamo in presenza di uno dei migliori centrali del girone. L’uomo che governa la difesa, chiude i varchi e imposta dal basso. Il valore del capitano lo vedi quando non c’è: ha saltato due partite, contro Pontedera e Ancona, e la Vis in quelle occasioni ha perso equilibrio e punti. Segue un attaccante: Alessandro De Respinis, che non ha realizzato molto ma ha inciso parecchio. I gol difatti si pesano, e i suoi 4 hanno fruttato 3 vittorie e un pari. Tutto questo entrando 9 volte dalla panchina. Stesso discorso per Gucci (5 gol, 4 vittorie), al quale comincia però a pesare un digiuno di due mesi; mentre a Cannavò manca soprattutto di giocare più per la squadra. Anche Rubin (un gol e tanti cross) ha offerto il suo contributo, proponendosi come presenza stabilizzatrice del centrocampo.

Dietro di lui Marcandella, l’uomo al quale Banchini chiede i minuti qualità. Non ha mai giocato una gara intera, 10 volte è partito dalla panchina. Eppure ha firmato due gol (da fuori) e portato cambio di ritmo. Quello che è mancato per buona parte del campionato – creatività sulla trequarti – ora comincia a vedersi. E con il rientro di Tonso sono aumentate le opzioni: l’argentino viaggia ancora al di sotto delle aspettative, ma è stato fuori oltre due mesi e da gennaio sarà a pieno regime. Mario Coppola, circondato dagli under, ha tenuto in piedi un centrocampo che solo nelle ultime settimane ha trovato una sua fisionomia. E’ il settore in cui la Vis ha più investito in gioventù, e questo è costato qualcosa. Dalle corsie sono venuti strappi importanti: al Sassuolo (proprietario del cartellino) farà piacere vedere quanto sia stato valorizzato fin qui Saccani, uno che ha procurato tre rigori e altrettanti ne avrebbe voluti; e al quale per la crescita definitiva manca solo di cominciare a segnare. Di Giraudo resta ancora impressa nella mente l’ultima grande prestazione contro il Siena.

La Vis avrebbe bisogno di più apporto dai suoi under (quasi tutti peraltro coinvolti), ma qui non va commesso l’errore di pretenderlo subito, visto che buona parte sono debuttanti nella categoria. La novità rispetto alle precedenti edizioni è che Banchini sta sfruttando quasi per intero il potenziale della rosa (24 giocatori utilizzati), nella quale i soli Campani e Pinelli non hanno avuto modo di mettersi in mostra. Lasciando da parte gli aggregati dalla Primavera, per i quali semmai verrà occasione più avanti. Farroni è l’unico a minutaggio pieno, davanti a Coppola e Gavazzi, altri due punti fermi. A favore del mister, va anche l’incidenza della panchina, che ha fruttato 8 dei 20 gol realizzati. Su 100 cambi a disposizione, il tecnico lombardo finora ne ha utilizzati 89. E mai per perdere tempo.