Vuelle, arriva Trento: occhio a Flaccadori

Rientrato in prestito dal Bayern Monaco, sta tirando da tre col 63%: "Ma non durerà, il mio obiettivo è trasformarmi in un play"

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L’anno scorso aveva spiccato il volo verso Monaco per giocare l’Eurolega, ma dopo una sola stagione Diego Flaccadori ha fatto ritorno sulle Dolomiti. Non per rimanerci a lungo, comunque, visto che è solo in prestito. E non è tornato con la coda fra le gambe, tutt’altro, visto che oggi è il miglior tiratore da tre di tutta la serie A con la fantasmagorica percentuale del 63,2%. Quasi infallibile dalla lunetta (91,7%), smazza assist (3,8), piglia rimbalzi (3,0) e segna 14,6 punti di media. Tutto questo con una nuova missione, quella di giocare da play. La Vuelle dovrà fare molta attenzione a questo talento italiano che oggi, nella sua Trento, rende come uno straniero.

"Nell’evoluzione iniziata al Bayern sotto la guida di Trinchieri, ho capito che trasformarmi in un playmaker era una grande opportunità per la mia carriera – spiega il 25enne lombardo -. La differenza più grande, che rappresenta anche la difficoltà, è che quando giochi da guardia sprechi meno energie mentali, mentre il regista deve sempre tenere tutto sotto controllo, è decisamente più faticoso, ma le cose stanno andando discretamente bene: ho un ruolo importante, con tanti minuti e parecchi palloni fra le mani. Continuare a tirare da tre con queste percentuali è impossibile, ma per adesso la palla entra spesso". Curiosità: come mai un ragazzo nato in provincia di Bergamo non è stato reclutato da una delle tre lombarde? "Quand’ero ragazzino ho fatto due tornei giovanili con Milano e nell’estate in cui passai a Trento anche Varese provò a prendermi. Ma non ho rimpianti, ho fatto il settore giovanile alla Orobica, con ottimi istruttori, e non penso che mi sia mancato qualcosa per svilupparmi come giocatore".

La Dolomiti Energia oggi ha 4 punti in classifica ed un solo rimpianto: "Sì perché abbiamo cominciato affrontando Milano e Bologna, due missioni impossibili, poi ne abbiamo vinte due e l’unica per cui ci resta il rammarico è la sconfitta in casa con Treviso, gara che potevamo far nostra".

Assaggiare l’Eurolega e poi fare dietrofront è stato amaro?

"No, Trento è un posto speciale dove il club fa di tutto per rendere la vita dei giocatori il più agevole possibile, in passato sono tornati a vestire questa maglia per la seconda volta anche altri giocatori, come Pascolo, Sutton e Craft. Ma l’Eurolega è un sogno troppo grande per rinunciarci, quindi il mio desiderio è di tornare a Monaco più forte e maturo".

E magari convincere Sacchetti a richiamarti in Nazionale… "Sì, non nascondo che andare in prestito in una società italiana è stata una scelta fatta anche in questa chiave. Nella prossima finestra di qualificazione ai Mondiali non saranno presenti gli azzurri impegnati in Eurolega e spero che il Ct si ricordi di me".

Intanto a Pesaro c’è stato un altro ritorno eccellente per il nostro campionato, quello di Luca Banchi, come lo vedi? "Un grande rientro per la serie A, credo che con lui Pesaro abbia le carte in regola per raddrizzare la sua stagione. Hanno solo due punti, ma siamo solo all’inizio e vincere in quel palazzo che trasuda storia non è mai facile".

Elisabetta Ferri