Elezioni Emilia Romagna, Bonaccini "Da qui parte la riscossa dell'Italia"

Con lui anche Beppe Sala, si ufficializzano le sei liste a favore del governatore uscente. "Con noi la sanità resta pubblica", su Salvini: "Dopo le Sardine in piazza non ci va più"

Stefano Bonaccini con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala (Isolapress)

Stefano Bonaccini con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala (Isolapress)

Imola, 29 dicembre 2019 - "Lo scontro lo mettiamo da parte perché deve essere una battaglia civile, educata, rispettosa" e poi. "Con noi la sanità resterà pubblica". Ha esordito Stefano Bonaccini (video) parlando con i giornalisti al suo arrivo all'Autodromo di Imola, prima di salire sul palco per presentare la sua lista e tutti i candidati delle sei che sostengono la sua candidatura. E poi, dal palco, senza mezzi termini: "Se vinciamo qui parte una riscossa per l'Italia".

Il governatore uscente della Regione oggi all’Autodromo, in piazza Ayrton Senna (con ingresso da via Fratelli Rosselli). Con lui Beppe Sala (foto), sindaco di Milano, chiamato per l’occasione a presenziare all’appuntamento in vista delle elezioni regionali, in programma il 26 gennaio.

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"Noi abbiamo l'idea di una Emilia Romagna che continui a essere forte, continui a stare in vetta agli indicatori sociali ed economici ma che però si migliori sempre. Un'Emilia Romagna che non si accontenti mai ma che lavori con i piedi per terra, che competa coi territori più avanzati d'Europa e del mondo. Questo è il significato anche della presenza qui di Beppe Sala. Abbiamo in testa - ribadisce - una regione che vuole essere da traino per il Paese. Noi parliamo di Emilia Romagna ma vedo che la mia avversaria, o meglio il mio avversario Matteo Salvini (anche lui oggi a Bologna, ndr), perché l'avversaria non c'é, parla soltanto di spallate al governo Conte", aggiunge.

"Il nostro primo atto - ha detto - sarà firmare un nuovo patto per il lavoro, per passare dalla piena alla buona occupazione e dalla crescita allo sviluppo sostenibile. Cinque anni fa la disoccupazione era al 9%, oggi è al 5%. Ancora non basta, ma aver recuperato 100mila posti di lavoro credo che ci faccia dire che si sta meglio di cinque anni fa". Per la presentazione è stata scelta Imola, teatro, un anno fa, di una storica sconfitta per il centrosinistra, ma anche delle recenti dimissioni della sindaca del M5s. "Abbiamo scelto Imola - ha spiegato Bonaccini - perché è una città importante, qui abbiamo perso il Comune che oggi è senza guida: significa ripartire dal territorio".

Salvini e le Sardine

"Le sardine hanno cambiato la campagna elettorale di Salvini, perché adesso nelle piazze non ci va più. Adesso dovrebbe dire qualcosa anche dell'Emilia-Romagna", ha detto Bonaccini, presentando il proprio programma. Il presidente, candidato per il bis, ha risposto anche agli attacchi del centrodestra di non aver messo il simbolo del Pd sui manifesti e di aver usato il colore verde. "Io - ha detto - rappresento sei liste e metterne una era poco dignitoso. In molti hanno scritto il mio nome sul simbolo, mentre la Lega non ha scritto Borgonzoni ma quello di Salvini. Se mi attaccano perché manca simbolo del Pd o per il colore verde, che è il colore dell'Emilia-Romagna allora hanno veramente poco da dire per la nostra regione. Io non ho bisogno di Zingaretti a farmi da balia, io non voglio essere un ventriloquo, c'è la mia faccia. Mi colpisce molto che Borgonzoni non si faccia affiancare, ma sostituire. Potrebbe provare ad andare in piazza Maggiore e riempirla senza i leader nazionali come abbiamo fatto noi".

Sala: "La destra è un rischio per la regione"

"Oggi Stefano (Bonaccini ndr) credo dirà che questa è una sfida locale indicando di guardare alle persone in campo". Lo ha affermato Beppe Sala parlando coi giornalisti. "Sono d'accordo che è così, ma è anche una sfida nazionale, non neghiamolo. Però mi chiedo: veramente questo territorio che vive di dimensione internazionale e attrae investimenti stranieri, turisti, può immaginare di cadere in mano a partiti e persone che hanno una visione ottusamente autarchica, che parlano di chiusura, che a volte ripudiano l'Europa, che si muovono a livello internazionale con un dilettantismo incredibile? Io penso di no. Penso che sia un rischio che l'Emilia-Romagna non deve correre come sarebbe impensabile correrlo a Milano", conclude. 

"Serve una stagione di riforme più profonde". È l'appello al governo lanciato da Giuseppe Sala. "Dalla Finanziaria - ha detto - non ci si poteva aspettare di più, se non puoi toccare il reddito cittadinanza, gli 80 euro, quota 100, che io considero il più grande errore. Ancora non è il momento del cambiamento, ad oggi di più non si può fare e dobbiamo mantenere i presìdi. Ma serve una stagione di riforme più profonde: ad esempio, ha fatto bene Bonaccini a restare nel percorso dell'autonomia, ma il regionalismo a venti è fallito, prendiamone atto"

Liste

Partito Democratico, Lista Bonaccini Presidente, Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista, Europa Verde, Volt Emilia-Romagna, Più Europa PSI PRI: queste le sei compagini presentate ufficialmente all’Autodromo. L’incontro viene aperto da Bonaccini stesso, che snocciola le proprie proposte programmatiche, i quattro pilastri sui quali si basa il progetto ‘Emilia-Romagna. Un passo avanti’: fare di quest’ultima la regione della conoscenza, dei diritti e dei doveri, della sostenibilità – attraverso una svolta ecologica che deve accelerare tenendo insieme ambiente e lavoro –, e "delle opportunità per chi oggi si sente ancora ai margini e per le nuove generazioni". A seguire, il dibattito che coinvolgerà anche il sindaco di Milano.

Sondaggi

Emerge, intanto, il sondaggio svolto dal consorzio ‘Opinio Italia’, che mostra un incremento del vantaggio del governatore uscente su Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega e candidata per il centrodestra. Il report mostra Bonaccini attestato intorno al 48,5%, in vantaggio su Borgonzoni (ferma al 45,4%). Più staccato Simone Benini, candidato del Movimento 5 stelle, al 9,5%. Il sondaggio si è svolto il 19 dicembre scorso, su un campione di mille intervistati: al 15 novembre, i dati attestavano una forbice tra il 44% e il 48%. Il 19 dicembre invece, data dell’ultima rilevazione, Bonaccini ha aumentato il proprio consenso fino al 48%,5, guadagnando quel mezzo punto percentuale perso dalla candidata di centrodestra.