REDAZIONE RAVENNA

Ravenna, l'originale mostra 'D.D.T.' nelle vetrine del Private Banking

Resterà aperta fino al 24 luglio, nella centrale piazza del Popolo, l'esposizione di pezzi del noto insetticida della collezione del faentino Massimo Lanzoni

La mostra 'D.D.T.'

Ravenna, 13 luglio 2018 – Decisamente originale la nuova esposizione ospitata nelle vetrine del ‘Private Banking’ di Ravenna (ex negozio Bubani) di piazza del Popolo 30, dove la Cassa di Ravenna dà spazio a iniziative volte a valorizzare il collezionismo privato. Si intitola infatti ‘D.D.T.’ e offre un’ampia panoramica sui contenitori dell’insetticida DDT e attrezzi relativi al suo impiego, appartenenti alla collezione del faentino Massimo Lanzoni

Negli anni ‘50 e ‘60 il DDT era presente praticamente in tutte le abitazioni urbane e rurali e veniva impiegato principalmente tramite le famose pompette: contro insetti molesti, mosche, zanzare, pidocchi del pollame, pulci di cani e gatti, tarme dei vestiti e le cimici dei materassi. Il diclorodifeniltricloroetano, o DDT, fu il primo pesticida moderno ed è senz'altro il pesticida più conosciuto; venne usato dal 1939 come potente antiparassitario soprattutto per debellare la malaria.

Durante la seconda guerra mondiale, il DDT è stato estesamente impiegato dalle truppe Alleate e da certe popolazioni per il controllo degli insetti del tifo e della malaria. Dopo il 1945 venne impiegato anche in agricoltura e negli anni ‘50 e ‘60, è stato l’insetticida clorurato più usato. Intere regioni d’Italia furono irrorate di DDT in polvere per controllare il tifo trasmesso dalle pulci. Nel 1950, la Food and Drug Administration dichiara che ‘con tutta probabilità i rischi potenziali del DDT erano stati sottovalutati’. Nel 1972 il DDT viene proibito negli Stati Uniti e nel 1978 anche in Italia. La mostra resterà aperta fino al prossimo 24 luglio.