Alluvione, l’informazione contro le fake news

FAENZA (Ravenna) L’alluvione raccontata dalla stampa e quella in qualche modo ‘uguale e contraria’ comparsa online: si parlerà di informazione e...

Alluvione, l’informazione contro le fake news

Alluvione, l’informazione contro le fake news

FAENZA (Ravenna)

L’alluvione raccontata dalla stampa e quella in qualche modo ‘uguale e contraria’ comparsa online: si parlerà di informazione e comunicazione durante le emergenze al convegno in programma sabato, dalle 9, al museo internazionale delle ceramiche, a Faenza. Prenderanno la parola il vicedirettore del Resto del Carlino, Valerio Baroncini – che racconterà "Le storie oltre i numeri: il lavoro delle redazioni sul campo. Durante e dopo l’alluvione" –, il vicedirettore del Corriere Romagna Carmelo Donini, il giornalista del Post Valerio Clari, la psicoterapeuta Raffaella Oggianu, lo ‘sbufalatore’ Claudio Michelizza, il professionista della comunicazione Franz Ramberti. Modera l’incontro il giornalista Stefano Martello. "Abbiamo voluto questo convegno perché come amministratori percepiamo quanto la comunicazione sia cruciale in emergenze come quella sperimentata un anno fa – spiega il sindaco di Faenza, Massimo Isola, pure lui giornalista –. Tutti abbiamo constatato come dinanzi all’alluvione le fake news diffuse online abbiano avuto una presa maggiore, rispetto a quanto accaduto ai tempi della pandemia, su chi non è abituato a leggere i giornali o seguire i notiziari". Al fianco delle bufale più ridicole – quelle che vedono l’alluvione attribuita di volta in volta ad alberi, istrici o tassi – se ne sono annoverate altre più drammatiche. "Tutti ricordiamo lo sfogo di una residente faentina che accusava il Comune di avere vietato l’uso di idrospurghi per liberare le cantine: ebbe un milione di visualizzazioni – aggiunge il sindaco –. Fu addirittura contattata dalle tv, nonostante ammettesse di non conoscere l’argomento. Riuscimmo a intercettarla dopo una settimana: si scusò". Ma si è andati anche oltre. "Nel picco dell’emergenza un uomo mandò un vocale in cui annunciava che il centro storico di Casola Valsenio stava crollando nel fiume, e che era in corso un’evacuazione di massa. Tutto falso: solo in extremis scongiurammo un fuggi fuggi generale dalle conseguenze imprevedibili. In futuro non potremo evitare che circolino messaggi del genere, ma possiamo fare sì che ci sia in noi un filtro che li disinnesca, e ciò è possibile grazie ai professionisti dell’informazione, a chi ci fa arrivare le notizie vere, allenandoci a riconoscere quelle false". Ma il ruolo della stampa è anche un altro. "Ora viene la parte ancora più difficile – prosegue Isola –, fare capire a tutti che ricucire le ferite di città che hanno duemila anni di storia, come Faenza, è più difficile che ricostruire dal nulla i quartieri di New Orleans. E tocca alla stampa di avere il coraggio di spiegare ai lettori che la crisi climatica è tale a tutte le latitudini, che drammi simili possono accadere ad Haiti, così come in Italia". Filippo Donati