Bagnini, concessioni in alto mare. La giunta: "Gare d’appalto per lotti". Coop Spiagge: "Così ci si fa male"

L’assessore al turismo rimpalla sul Governo: "Situazione critica per assenza di decisione". Rustignoli: "Entro 12 mesi vanno emanati i decreti con i criteri per stabilire gli indennizzi".

Bagnini, concessioni in alto mare. La giunta: "Gare d’appalto per lotti". Coop Spiagge: "Così ci si fa male"

Bagnini, concessioni in alto mare. La giunta: "Gare d’appalto per lotti". Coop Spiagge: "Così ci si fa male"

"Fare tutte le gare per gli stabilimenti balneari entro fine anno? Difficile e di fatto impossibile anche per un Comune ben strutturato quale è quello di Ravenna. Ma il problema non è se noi riusciamo o meno a fare le gare, è con quali criteri le facciamo, come valutiamo ad esempio gli investimenti fatti e a che modello di impresa guardiamo, se quella delle multinazionali o la nostra tipica attività familiare".

L’assessore al Turismo del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini, guarda con molta preoccupazione a quello che sta accadendo nel mondo balneare anche dopo la sentenza del Consiglio di Stato che conferma la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024, e si richiama "ai principi della Corte di Giustizia Ue" per dare "immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale" sottolineando, peraltro, che la risorsa spiaggia "è scarsa". Di fatto, i Comuni hanno l’obbligo di disapplicare le deroghe confermando la scadenza delle concessioni al 31 dicembre dello scorso anno.

Inoltre, nella sentenza è contestato il fatto che la risorsa spiaggia non sia scarsa, tesi invece sostenuta dal governo nella mappatura fatta dal governo e inviata a Bruxelles e portata a motivo della mancata applicazione della direttiva Bolkenstein. "La situazione è critica per colpa dell’assenza del Governo centrale – spiega Costantini – che non decide nulla in fatto di calcolo degli indennizzi e lascia alla giurisprudenza il compito di riempire il vuoto normativo. E intanto, per motivi elettorali, continua a dire che le gare si possono non fare". E le gare, invece, si devono fare. "Resta però irrisolto il punto del come calcolare gli indennizzi e del tipo di impresa che si vuole avere sul territorio. Se vogliamo – spiega Costantini - il modello multinazionale o quello, più consono al nostro territorio, della struttura familiare". Poi c’è la questione della tempistica: "Fare tutte le gare entro fine anno è praticamente impossibile e potrebbe generare una marea di contenziosi con il rischio di blocco totale. La strada migliore sarebbe quella di procedere per lotti, ma in ogni caso serve più tempo e, soprattutto, serve aver chiari i criteri su come calcolare gli indennizzi". Dall’altra parte le imprese del settore chiedono calma per uscire dignitosamente dalla situazione che si è venuta a creare. "Quel che serve – spiega Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge di Ravenna e di Fiba, associazione che riunisce gli stabilimenti balneari aderente a Confesercenti – è un provvedimento tampone per sterilizzare la situazione attuale ed entro 12 mesi emanare i decreti con i criteri per stabilire gli indennizzi. Se no è un macello, con i Comuni che se indicono le gare si fanno solo del male visto che tutto sarebbe impugnato".

Giorgio Costa