Cellulari al volante. Cinque su trenta li usano: "Ci vogliono più controlli"

È stato sufficiente osservare per una mezz’ora il traffico su via Granarolo a Faenza. Biserni: "Il telefono non è considerato un’aggravante nell’omicidio stradale ed è sbagliato".

Furgoni, autocarri, automobili. Stessa mattina, stessa strada, stesso senso di marcia, e stessa condizione: il guidatore è al telefono. C’è chi lo guarda incurandosi della strada, chi lo tiene appoggiato all’orecchio, e chi lo utilizza all’altezza della bocca. In via Granarolo a Faenza cinque, malcontate, le persone al telefono su una trentina di mezzi in marcia. In media il 17% dei veicoli in transito, in mezz’ora, in un tratto che presenta incroci, svincoli, mezzi pesanti che escono dalle controstrade, ciclisti in gruppo e pedoni intenti nell’attraversamento. Se fosse in vigore il nuovo codice della strada, attualmente al vaglio del parlamento dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, tanto sarebbe la percentuale di patenti sospese. Il nuovo decreto legge, oltre all’inasprimento delle sanzioni per chi guida sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti, prevede la sospensione della patente anche per gli automobilisti sorpresi ad utilizzare il telefono cellulare.

Oggi per l’infrazione è prevista solo una sanzione amministrativa di qualche centinaio di euro (che sarà aumentata, nda) e la sospensione del titolo di guida solo in caso di recidiva. "Non ci si rende conto della pericolosità dell’utilizzo del telefono alla guida - commenta Giordano Biserni di Asaps, associazione che accoglie positivamente l’introduzione dell’inasprimento delle sanzioni contenute nel nuovo codice della strada -. Invocavamo questa normativa da almeno sei anni". Un appunto però c’è: "A differenza di alcool e droga l’uso del cellulare non è contemplato tra le aggravanti dell’omicidio stradale". E poi c’è la questione dei controlli: "Il cellulare è difficile da contrastare: la trappola dei social è l’ultima frontiera dell’omicidio stradale. Anche con gli accertamenti da remoto è difficile e in Italia siamo campioni di lancio del cellulare alla vista della pattuglia. L’effetto ‘annuncio’ di una nuova legge ha sempre avuto effetti positivi nei primi mesi - conclude Biserni -, ma se poi non ci sarà una presenza adeguata di pattuglie in strada si rischia di avere una legge scritta sulla sabbia". Per quanto concerne gli organici delle forze dell’ordine: "In polizia c’è una carenza - afferma Herrol Benedetti del Siulp -, si paga lo scotto dei tagli e di 10 anni di blocco delle assunzioni. Oggi sono in servizio 34 operatori di Polizia Stradale a Ravenna, su un organico che dovrebbe essere almeno di 40. I servizi di polizia stradale sono in calo nello scenario generale, fa eccezione solo il controllo autostradale". E per quanto concerne l’accertamento delle infrazioni tramite i dispositivi elettronici: "È un deterrente ma non serve a prevenire incidenti". In ambito preventivo, la nuova legge incrementerà le iniziative, come quella che Ausl Romagna da anni mette in campo nelle scuole con il progetto ‘Preveniamo’: "Ci concentriamo sulla guida in stato di ebrezza e l’utilizzo dei cellulari - spiega Costanza Martino, primario di terapia intensiva dell’Ospedale di Lugo -. Cerchiamo di fare riflettere sulle conseguenze degli incidenti: una piccola distrazione può comportare gravi danni permanenti".

Damiano Ventura