Comandante in pensione per il traghetto: "Sindacati all’oscuro e stipendio alto"

Rossi (Fit Cisl) contro la mancata comunicazione della riassunzione e la disparità di trattamento tra dipendenti Start

Comandante in pensione per il traghetto: "Sindacati all’oscuro e stipendio alto"

Comandante in pensione per il traghetto: "Sindacati all’oscuro e stipendio alto"

La riassunzione di un comandante del traghetto di collegamento tra Porto Corsini e Marina di Ravenna, in pensione dal 2021, è al centro di un attacco a Start Romagna, affidato a una nota firmata da Raffaele Rossi di Fit Cisl. Il sindacalista della Rsa dell’azienda di trasporti locale richiede, in particolare, "delucidazioni in merito alla mancata comunicazione prevista dal Ccn alle organizzazioni sindacali in riferimento alla modalità di somministrazione di lavoro" al comandante del traghetto, "richiamato al lavoro in queste ultime settimane per coprire tutto il servizio estivo". Rossi chiede anche informazioni sul fatto che "il comandante assunto si sia visto pagare la totalità dei corsi scaduti necessari alla navigazione e l’ammontare di tale spesa, visto e considerato che la maggior parte del personale viaggiante aspetta ancora un accordo per il rinnovo della Carta di qualificazione del conducente alla quale invece dovrà contribuire di tasca propria". L’atteggiamento aziendale viene definito "assolutamente discutibile e inaccettabile", anche alla luce del fatto che "da anni si sta cercando senza riuscirci a trovare un accordo volto a ottenere una equa retribuzione per tutto il personale che viene assunto in Start dal 2012 in avanti e che a fronte degli stipendi inadeguati, dopo pochi mesi se non settimane si licenzia, producendo di fatto la soppressione di migliaia di corse in tutta Start".

Nella nota sindacale si parla poi della retribuzione giornaliera percepita dal comandante, "di molto superiore a quello del personale già imbarcato", che "rischia di creare conflitti sociali all’interno del reparto traghetto dove il clima è già pesantemente incrinato, nonché nello stesso tempo compromettere il già difficile dialogo tra sindacato e azienda".

Rossi, poi, pone l’attenzione sulla "mancata erogazione di un premio aziendale per gli anni 2022 e 2023, la difficoltà a trovare una soluzione a un premio di risultato per il triennio 2024/2026 e la mancata volontà aziendale a non riconoscere alcune voci retributive a tutto il personale assunto dopo il 1 gennaio 2012, si scontrano duramente con questa modalità di retribuzione non condiviso con le organizzazioni sindacali".