Covid e vaccino combinato, il primario: "Così il virus diventerà un compagno di viaggio"

Il primario di Malattie infettive dell’ospedale di Ravenna, Paolo Bassi: "Utilizziamo la mascherina in caso di assembramenti"

Ravenna, 15 luglio 2022 - L’aumento dei nuovi casi, la partenza della quarta campagna vaccinale: sembra che tutto ricominci come l’anno scorso, ma con molto anticipo rispetto al passato. Sull’evoluzione del Covid interviene Paolo Bassi, infettivologo e primario di Malattie infettive dell’Ospedale.

Covid, pazienti ricoverati
Covid, pazienti ricoverati

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Dottor Bassi, cosa sta succedendo?

"Stiamo assistendo a un incremento di contagi dovuto alla riduzione delle restrizioni. Penso in particolare all’utilizzo della mascherina e al desiderio assolutamente giustificabile di normalità delle persone".

Quando fare la quarta dose

Quindi è stato un errore allargare le maglie?

"No. Il virus non vuole mollare, sviluppa varianti su varianti, ma grazie al vaccino in gran parte della popolazione si presenta con sintomi da raffreddore. Di polmoniti interstiziali non ne vediamo più da tempo".

Aumentano i ricoveri però, non sarebbe il caso di riorganizzare gli ospedali con reparti dedicati?

"Bisogna ragionare con una logica nuova, non si può più pensare a reparti dedicati, agli ‘ospedali Covid’ come è stato fatto negli ultimi due anni. Occorre fare in modo che ogni reparto ospedaliero abbia delle ‘bolle’ , cioè stanze di degenza al loro interno che possano ospitare pazienti Covid positivi. I più a rischio sono gli anziani e i fragili, nel mio reparto la maggior parte dei ricoverati con il Covid ha più di 80 anni".

Dovremo abituarci al Covid?

"Il Covid diventerà un compagno di strada diffuso da affrontare senza paranoie. Ogni reparto ospedaliero dovrà organizzarsi in maniera elastica per ospitare pazienti che abbiano anche il Covid. Come la tessera mancante di un puzzle, bisognerà imparare a creare attorno al virus, sia da un punto di vista normativo che clinico, il giusto perimetro, la giusta strategia che tenga conto dei cambiamenti. La rigidità non sarebbe di aiuto".

Non crede che ripristinare anche solo l’obbligo della mascherina sarebbe utile?

"Difficile rispondere, dico solo usiamo il cervello. La mascherina è la protezione più efficace perché se c’è una cosa che non è mai cambiata di questo virus è la modalità di trasmissione, che avviene non per via aerea, ma attraverso le goccioline di saliva. Nessuno ha mai dimostrato con certezza la trasmissione per contatto. Allora senza bisogno di obbligo, sarebbe meglio usarla in occasione di assembramenti. Non si può fer mare un Paese con un quadro come quello attuale".

Chi deve fare la quarta dose?

"Sicuramente, come sta già avvenendo, gli anziani e le persone fragili, per le quali il virus continua a essere pericoloso. Al limite, in una situazione come questa, i giovani si possono anche infettare, visto che in loro la sintomatologia è leggera. L’importante è che a casa non contagino genitori, nonni, persone malate della loro famiglia. Per questo il vaccino è importante".

Cosa abbiamo in mano oggi in più rispetto al passato per contrastare il virus?

"A breve dovrebbe essere introdotto un nuovo anticorpo monoclonale efficace in quei soggetti che non rispondono al vaccino. Si somministra preventivamente. E poi c’è il Paxlovid che può essere prescritto dai medici di medicina generale per i pazienti a rischio con sintomatologia medio lieve. Siamo in un momento di grande fluidità in cui è importante rispondere con strategie su misura ai cambiamenti’.

Cosa succederà a settembre?

"Ci auguriamo che sia pronto e a disposizione il vaccino combinato, in grado di garantire una copertura molto alta".