ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Difensore civico boccia il Comune: "Sui capanni poca trasparenza"

Il Difensore Civico regionale ha dato ragione a Italia Nostra, censurando il Comune di Ravenna per aver negato l’accesso alla...

I capanni balneari storici saranno tutti da abbattere, tranne quattro, nonostante siano presenti da quasi 100 anni

I capanni balneari storici saranno tutti da abbattere, tranne quattro, nonostante siano presenti da quasi 100 anni

Il Difensore Civico regionale ha dato ragione a Italia Nostra, censurando il Comune di Ravenna per aver negato l’accesso alla Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) relativa al bando sui capanni. Secondo il parere dell’ente, il documento doveva essere reso pubblico prima della pubblicazione del bando, garantendo trasparenza e partecipazione. L’associazione aveva "diritto a ricevere copia del documento richiesto in quanto è onere dell’amministrazione garantire comunque la trasparenza rispetto alle informazioni ambientali e che l’ostensione del documento non possa pregiudicare gli esiti della gara pubblica, il cui bando è al momento in corso di pubblicazione", ma il Comune ha invece tenuto nascosta la VIncA fino a decisioni ormai prese. Italia Nostra denuncia da mesi l’intera gestione del bando, che prevede l’abbattimento di almeno 78 capanni nelle valli e nelle pinete ravennati, senza distinguere tra strutture realmente abusive e manufatti presenti da oltre un secolo, "anziché riconoscere il valore storico e culturale dei capanni utilizzando i vincoli paesaggistici già esistenti, la loro funzione di presidio delle dune, anche in vista dell’applicazione incombente della Direttiva Bolkestein".

Non solo: l’associazione aveva chiesto di partecipare alla Conferenza di Servizi che ha validato il bando, ma è stata esclusa. Quando ha tentato di ottenere la VIncA, il Comune ha negato l’accesso, arrivando persino a vietarne la divulgazione ai consiglieri comunali. Solo ora, grazie all’intervento del Difensore Civico, emerge che la procedura non ha rispettato i principi di trasparenza. "Italia Nostra non accetta che un pezzo di storia venga cancellato con un colpo di spugna – dichiarano dall’associazione – e lancia un appello ai capannisti: nelle loro mani c’è il destino di un patrimonio che appartiene a tutta la comunità. Serve un’azione collettiva per difendere ciò che rischia di essere spazzato via per sempre".