Ecco le Frecce Tricolori al museo della Raf

Cinque piloti della pattuglia acrobatica hanno visitato la struttura di Maiano Monti che ospita i velivoli recuperati dai volontari

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Alla vigilia dell’attesa esibizione di oggi pomeriggio nei cieli di Punta Marina, ieri mattina una rappresentanza della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori ha visitato a Maiano Monti il museo ‘Un aereo, una storia umanitaria’ che raccoglie reperti e cimeli recuperati negli ultimi 21 anni dal ‘Romagna Air Finders’ (Raf), sodalizio formato dai cosiddetti ‘Cacciatori di aerei’. Cinque dei dieci piloti della formazione delle ‘Frecce’ sono stati accolti, tra gli applausi, dal presidente della Raf, Leo Venieri, dal sindaco di Fusignano Nicola Pasi e da tanti volontari dell’associazione che ha sede in via Provinciale Maiano 63A.

A onorare con la loro presenza un museo unico in Italia, sono stati il Maggiore Pierluigi Raspa (Capo formazione), il Capitano Alessio Ghersi (Pony numero 5), il Capitano Oscar Del Dò (Pony 4), il Capitano Alessandro Sommariva (Pony 2) e il Capitano Leonardo Leo (Pony 9). Giovani piloti che, nell’apprezzare l’attività del sodalizio costituitosi l’8 novembre 2001, hanno mostrato grande interesse e curiosità, rivolgendo varie domande a Venieri e provando l’emozione, nonostante alle emozioni siano avvezzi, di sedersi ai ‘comandi’ di un paio di modelli di aerei (tra cui lo Spitfire MK VB) in scala 11. I 5 componenti delle Frecce hanno visitato un’esposizione che offre al visitatore numerosi reperti e cimeli recuperati nei vari siti in cui i velivoli erano interrati: dalle uniformi e dall’oggettistica personale dei piloti al loro vestiario, dalle armi inertizzate agli equipaggiamenti e ai simulacri, fino ai motori e alle varie componenti dei velivoli. Il tutto corredato da documentazioni, bibliografie, cartografie e altro materiale a tema.

Non è mancato un momento toccante, quando i piloti hanno potuto osservare parti dei relitti dei tre Aermacchi MB 339PAN delle Frecce Tricolori, che il 28 agosto 1988, durante un’esibizione acrobatica tenutasi nella base Nato di Ramstein in Germania, vennero a collisione, con uno dei velivoli che si abbattè sugli spettatori provocando la morte di 67 persone. Tragedia che costò la vita anche ai rispettivi tre piloti: il Tenente colonnello Ivo Nutarelli, il Colonnello Mario Naldini e il Capitano Giorgio Alessio. La graditissima visita si è conclusa con un brindisi accompagnato dall’immancabile grido di battaglia ‘Ghere ghere Ghez’.

Luigi Scardovi