
Esponenti di Avs in municipio (foto Zani)
Il Movimento 5 Stelle è una delle maggiori sorprese della tornata elettorale 2025: considerata da molti a rischio di rimanere escluso da Palazzo Merlato, la creatura guidata a livello ravennate dall’assessore Igor Gallonetto mette a segno una ‘remuntada’ nel più classico stile pentastellato: "È ancora presto per trarre conclusioni – si schermisce l’assessore a metà pomeriggio – aspettiamo risultati più consolidati". Con i compagni di lista Gallonetto usa termini più distesi: il piccolo exploit dei pentastellati, che hanno superato il 4% dei voti, è letto come anche come un segnale da parte di quella quota degli elettori andati alle urne e già spaventati dall’astensionismo e da una politica sempre più lontana dai cittadini.
Esulta Alleanza Verdi Sinistra: la loro è stata forse la scommessa più ambiziosa della campagna elettorale, e cioè quella di introdurre nel dna politico di Ravenna un cromosoma che prima non c’era, quello cioè della cultura ambientalista, per lunghi anni assente dal panorama politico cittadino.
Ancora non è chiaro chi saranno i candidati consiglieri incoronati dal valzer delle preferenze, ma Antonio Lazzari, capolista in quota ecologista, già nel primo pomeriggio si allarga in un sorriso: il simbolo dei Verdi torna infatti in consiglio comunale dopo diciannove anni. Una campagna elettorale all’arrembaggio per il ‘Sole che ride’, ha portato il leader ecologista Angelo Bonelli direttamente in spiaggia davanti ai rigassificatore, in veste di ‘tribuno delle rinnovabili’.
"Abbiamo scelto una lista di candidati che avessero tutti una forte caratterizzazione a livello ambientalista – esordisce Antonio Lazzari, portavoce dei Verdi –. Lo abbiamo fatto scientemente, consapevoli che in una città dalla forte impronta fossile non avremmo inizialmente trovato il nostro habitat, ma sentendo sulle nostre spalle la responsabilità di dire ai ravennati che la nostra è la città italiana più esposta alla crisi climatica. In un’epoca in cui le teorie antiscientifiche si sono fatte largo in ampi settori della popolazione, abbiamo voluto fare nostra la battaglia più difficile, e cioè dare voce alla scienza, alle ricette, anche complesse, che ci chiede di adottare. Le porteremo in consiglio comunale: si può ancora cambiare rotta, ci sono soluzioni da mettere in campo, e possiamo farlo". Filippo Donati