"Il Comune non coinvolge più la Pro Loco"

Marchiani dell’associazione: "In passato il 31 ottobre organizzavamo la ’Piligrena’ ma il contributo dell’amministrazione era inadeguato"

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Per 20 anni, dal 2000 al 2019, la Pro Loco di Lugo ha organizzato la festa della Piligrena, l’Halloween nostrano, la sera del 31 ottobre. Per la 20ª edizione l’associazione, allora guidata dal presidente Cristiano Cavolini, organizzò una festa ancora più grande. Poi c’è stata la pandemia e il blocco di tutte le iniziative, Halloween compreso. Quest’anno il 31 ottobre sarà celebrato in una veste rinnovata nel format di ’Lughino Allouino’ in cui la Pro Loco è grande assente. Il Comune lo spiega dicendo che l’associazione "non ha presentato alcun progetto", ha affermato il vicesindaco Pasquale Montalti. Per la Pro Loco si è trattato invece di indifferenza da parte del Comune.

"Non ci hanno chiesto nulla – commenta Mauro Marchiani, ex vicepresidente, ora volontario dell’associazione presieduta da Fulvio Montanari dopo le dimissioni di Cavolini – Sono uscito dal consiglio ma resto un referente della Pro Loco. L’ultima volta che abbiamo organizzato la festa della Piligrena, il Comune ci ha sostenuto con un contributo di soli mille euro rispetto ai 10mila previsti. Parlo di contributo annuale. Solo la ’Piligrena’, quell’anno, ci è costata oltre 10mila euro. Per questo avevamo già deciso di ridurre le dimensioni della festa del 2020 che poi non c’è stata ".

A dicembre 2019 altra incomprensione per i mercatini di Natale curati dalla Pro Loco. "Ci hanno ’recluso’ nei lati più piccoli del Pavaglione per poi procedere in autonomia nei 2 anni successivi affidando ad altri la loro organizzazione". A gennaio 2020 si aggiungono le perplessità legate alla manifestazione ’Vin Lugo’. "Da un lato il patrocinio che tardava ad arrivare, dall’altro le questioni legali sorte per la registrazione del marchio ’Vin Lugo’ depositato da un esercente che ci hanno fatto decidere di cancellare l’evento, saltato comunque per la pandemia. Se l’avessimo organizzato – aggiunge Marchiani – sicuramente la Pro Loco sarebbe fallita. Da allora i rapporti col Comune si sono raffreddati. Il contratto triennale di affitto che ci hanno fatto non è rinnovabile. Quindi ora dobbiamo lasciare la sede, ritenuta non più adatta ad essere utilizzata come ufficio, senza sapere dove andare".

La partita del Natale intanto resta aperta. Il Comune punta sul bando pubblicato per accogliere proposte e l’invito è esteso anche alla Pro Loco, disposta a organizzare i mercatini. "Prima di deciderlo però – conclude Marchiani – dobbiamo gestire la burocrazia. Per presentare il progetto occorre compilare ben 6 documenti. Troppi. Siamo volontari. E’ giusto sottolinearlo di fronte ad un’amministrazione che chiede l’elaborazione di progetti a persone che non guadagnano nulla nel farlo e che, al contrario, usano il loro tempo e il loro impegno per una attività dedicata all’intera collettività".

Monia Savioli