Il Primo maggio dei supermercati. Chiude il Conad di via Cesarea: "È festa del lavoro anche per noi"

I dipendenti del punto vendita ringraziano i titolari: "Non è un’inziativa banale, molti sono aperti". In generale sono solo quattro le date di chiusura: Natale, Santo Stefano, Capodanno e Pasqua.

Il Primo maggio dei supermercati. Chiude il Conad di via Cesarea: "È festa del lavoro anche per noi"

Il Primo maggio dei supermercati. Chiude il Conad di via Cesarea: "È festa del lavoro anche per noi"

C’è ancora chi crede fortemente nell’1 maggio, festa dei lavoratori, e nel suo alto valore simbolico. Fra questi Elisa Cetta, da 25 anni dipendente del gruppo Conad, da dieci in attività al Conad Loans di via Cesarea a Ravenna, e i suoi colleghi. "Vogliamo ringraziare i nostri titolari per aver deciso di tenere chiuso il primo maggio – afferma a nome dei 66 dipendenti del punto vendita –. Si tratta di Lorena Corzani e dei figli Andrea e Simona che, in questi anni, si sono sempre dimostrati sensibili e fedeli alla ricorrenza. Può sembrare banale ma non lo è in un settore che è molto cambiato in questi ultimi anni e che fa prevalere sempre di più le logiche commerciali. Per noi è una festa sentita, per cui si è lottato tanto, è una questione di storia e cultura". La decisione non coinvolge tutto il gruppo Conad, visto che ogni punto vendita è gestito da diversi imprenditori con facoltà di decidere in autonomia in materia. Guardando alla concorrenza, anche tutti i punti vendita di Coop Alleanza 3.0 – circa 350 negozi dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia – resteranno chiusi per la Festa del lavoro e per il 25 aprile, festa della Liberazione. "Due feste civili che fanno parte del patrimonio valoriale, della cultura e della storia della cooperazione e in particolare di quella di consumo", si legge in una nota del gruppo. "In passato mi è capitato spesso di lavorare per il primo maggio – racconta Cetta –, per questo ne sono particolarmente felice. Ormai, scorrendo il calendario, le uniche date di chiusura segnate sono quelle del 25 e 26 dicembre, il giorno di Pasqua e l’uno gennaio. Si lavora anche il 25 aprile anche se solo metà giornata. Se fosse per i nostri clienti dovremmo restare aperti sempre, persino durante le festività più importanti. Anche alla vigilia di Natale, c’è chi chiede: "Domani siete chiusi?". Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine".

Se da un lato i ritmi di vita frenetici e gli impegni di lavoro fanno sì che si ricerchi la comodità del negozio sempre aperto, dall’altro contano anche i cambiamenti nel modo di gestire la spesa. "Se escludiamo i più ragazzi e le famiglie giovani che fanno ancora la spesa una volta a settimana – spiega Elisa Cetta –, ormai la nuova regola è di comprare poco tutti i giorni. I soldi sono sempre meno e si acquista con più oculatezza, tenendo più sotto controllo il carrello. C’è poi da dire che la gente punta sempre più sulla qualità del vivere, desidera avere più tempo libero, ed ecco spiegato il motivo dell’aumento dell’acquisto di prodotti pronti al banco della gastronomia".

Roberta Bezzi