"Il taglio in busta paga? È il contratto"

Carradori (Ausl) risponde al sindacato Snami sulla polemica dei 900 euro in meno per sei medici del 118 che non aiutano il Pronto soccorso

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Stipendi dei medici del 118 al centro della bufera. Venerdì ha fatto molto discutere la denuncia del sindacato Snami, che ha detto che sei medici del 118 in Romagna si sono ritrovati lo stipendio tagliato di 900 euro per essersi rifiutati di dare una mano al Pronto soccorso.

Ora il direttore generale dell’Ausl Tiziano Carradori ricostruisce la vicenda. "Ho incontrato i rappresentanti dello Snami alcuni mesi fa, tra marzo e aprile, e in quell’occasione avevo anticipato loro qual era l’interpretazione che a mio avviso andava data all’integrazione economica prevista in ambito aziendale e regionale all’accordo collettivo – dice Carradori –. A mio avviso una parte di quei soldi, che ammontano in totale a 1.600 euro mensili, sono previsti nella misura in cui c’è un’integrazione del lavoro anche con l’attività in Pronto soccorso. Coloro che invece scelgono liberamente di non integrare l’attività del Pronto soccorso non hanno diritto a quest’integrazione. A maggio ho chiesto a tutti i colleghi medici dell’emergenza territoriale chi di loro fosse disponibile a integrarsi nell’attività del Pronto soccorso durante il normale turno di lavoro o in maniera aggiuntiva, specificando che avrei corrisposto l’integrazione dei soldi. Di questa comunicazione ho dato doverosa informativa anche a livello regionale. E questo ha avuto operatività con lo stipendio del mese di giugno".

Carradori spiega che dei 41 medici del 118 in Romagna la maggior parte ha accettato di fare turni anche al Pronto soccorso, mentre 6 sono rimasti fuori. E non hanno percepito i 900 euro in questione: "Se la mia interpretazione del contratto collettivo fosse stata scorretta la Regione mi avrebbe fermato – prosegue –. I toni dello Snami mi sembrano eccessivi e che non ragionino nel merito delle cose. Se si ritiene che io non rispetto gli accordi si vada davanti alle autorità". Le difficoltà del Pronto soccorso, legate alla mancanza di personale, non sono un mistero: "Stiamo vivendo un periodo molto delicato da questo punto di vista. Non dare un’interpretazione pratica a quando ho detto non sarebbe stato giusto nei confronti dei colleghi del 118 che si stanno dando da fare anche in quel frangente".

Anche la Uil Fpl prende la stessa posizione: "La remunerazione aggiuntiva deve essere corrisposta a fronte di prestazioni realmente integrate nei Pronto soccorso".