La scelta dell’Artistico è giusta

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È prevedibile che un’operazione come quella del Liceo artistico provochi discussioni, polemiche, anche pubblicità. Anche fosse? Cosa c’è di sbagliato nel voler attirare l’attenzione su un fenomeno che esiste, che riguarda tanti ragazzi e ragazze sempre più giovani? La fluidità di genere, l’omosessualità, i percorsi di transizione esistono, sono una realtà e spesso coinvolgono le persone quando attraversano una delle fasi più complicate della loro vita, l’adolescenza. Allora cosa c’è di sbagliato nell’accogliere le richieste degli studenti? Nel trasferire il concetto di inclusività dal piano teorico a quello pratico? Perché è quello che sta accadendo all’Artistico, anzi è quello che verrà messo in pratica a partire dal prossimo anno scolastico. Quando nei documenti della scuola, dal registro elettronico all’indirizzo mail, ci sarà il nome che i ragazzi e le ragazze hanno scelto, non quello dell’anagrafe. La richiesta, ha spiegato il dirigente della scuola, è arrivata da due studenti e lui ha deciso di accoglierle, portando un cambiamento che aiuterà chi sente la necessità di riappropriarsi della propria identità, chi proprio non si riconosce in quella che gli è capitata. Di fronte a questi cambiamenti c’è sempre qualcuno che si indigna, anche se non ne viene toccato minimamente, chissà perché. Le regole si devono adattare ai cambiamenti della società, in particolare quando l’obiettivo è migliorare la qualità della vita.