Le scuole verso la normalità: poche le classi con ragazzi in quarantena

Dopo lunghi mesi di dad e lezioni saltate. Il dirigente Dradi: "Gli studenti chiedono quando potranno fare l’intervallo in corridoio"

Migration

Ventuno classi con almeno una quarantena tra il 28 febbraio e il 6 marzo. Non sono zero, certo, ma sono lontane dall’essere le 454 del momento peggiore, nella settimana tra il 24 e il 30 gennaio. Anche la scuola sta lentamente ritrovando la normalità dopo lunghi mesi di dad, lezioni saltate, assenze, banchi vuoti e classi dimezzate. Le premesse all’orizzonte sono quelle di un anno per il quale si prevede una fine serena, quella che i ragazzi attendono pazientemente dal 2020.

"Aspettiamo a stappare lo spumante, prima di brindare vogliamo essere sicuri – sorride Mirco Banzola, preside dell’istituto comprensivo Randi – ma certo è che la situazione è decisamente migliorata. I casi sono diminuiti moltissimo, non c’è stata la necessità di fare nuove riunioni con l’Ausl, non ci sono più le emergenze di gennaio e dei primi giorni di febbraio. È vero, nel tempo sono cambiate le disposizioni che ora sono meno stringenti riguardo le quarantene, ma anche con le regole precedenti la situazione da noi sarebbe stata molto simile a quella ottima che abbiamo ora. È il radicale calo dei contagi ad aver cambiato le cose".

Il clima è mutato, in primis per i bambini: "Tutti respirano una maggiore tranquillità, e ora cerchiamo di recuperare il tempo perduto con tutto ciò che è rimasto indietro anche a livello burocratico e amministrativo – prosegue Banzola –. Continuiamo comunque a essere prudenti, ad applicare e rispettare le regole. Sappiamo che dal 31 marzo probabilmente non sarà prorogato lo stato di emergenza sanitaria, molti ci chiedono cosa succederà nel mondo della scuola ma è ancora presto per dirlo. Sono stati emanati tanti provvedimenti, occorre capire se saranno interrotti tutti. Al di là delle mascherine abbiamo molti docenti in organico Covid, facciamo un passo alla volta e speriamo che le cose vadano per il meglio. Di certo la pandemia ci ha abituati a modificare le cose in corsa e ad adeguarci". Alle superiori i ragazzi hanno ancora più voglia di tornare a vivere in maniera totale la socialità che la pandemia ha sottratto loro in questi anni.

"Ho ricevuto richieste da più di uno studente circa quando si può ricominciare a fare l’intervallo in corridoio, o quando si potrà tornare a uscire in cortile insieme – spiega Gianluca Dradi, preside del liceo artistico Nervi Severini –. Vogliono sapere quando si potrà tornare alla normalità, c’è tanta voglia di lasciarsi alle spalle tutte le restrizioni. Io ipotizzo che questo potrebbe essere possibile dopo il 31 marzo, visto che il premier ha dichiarato che allora dovrebbe terminare lo stato di emergenza sanitaria. E a quel punto in effetti, magari pur con le mascherine, si potrebbe tornare a pensare alla normalità di cui c’è tanto bisogno. I ragazzi vengono da due anni di regole che hanno reso la scuola più simile a un riformatorio che a una scuola vera e propria. Per fortuna non stiamo più ricevendo segnalazioni di malattie o quarantene, e guardiamo con fiducia alla fine di marzo".

Sara Servadei