’Libri all’antica’, l’opera di Maria Gioia Tavoni

Per nove anni diresse e fece grande la biblioteca comunale di Faenza. Il volume sarà presentato alle 18 del 3 maggio alla Riunione Torricelli .

’Libri all’antica’, l’opera  di Maria Gioia Tavoni

’Libri all’antica’, l’opera di Maria Gioia Tavoni

È indelebile l’impronta socio-culturale che Maria Gioia Tavoni, bolognese per nascita, residenza e docenza, ma faentina d’adozione, ha lasciato in quei nove anni, fra 1973 e il 1982, in cui diresse e fece grande la biblioteca comunale. Un’impronta che ravviva spesso, non perdendo occasione per ‘rimpatriate’ fra gli amici con cui un tempo ha condiviso progetti culturali o per presentare le proprie opere che scandagliano la storia del libro dalle origini ai giorni nostri, argomento che a lei non riserva segreti essendo stata docente di Biblioteconomia alla Università di Pisa e poi, dal 1987, docente di Bibliografia e Storia del Libro all’Università di Bologna. La sua ultima opera si intitola ‘Libri all’antica, le edizioni dell’Elefante’ (Pendragon editore, Bologna).

"Il volume giunge a soli due anni da ‘Storie di libri e tecnologie. Dall’avvento della stampa al digitale’ e ricostruisce le vicende della piccola casa editrice romana dell’Elefante fondata nel ‘64 da Enzo Crea, specializzata in edizioni d’arte e riproduzioni di testi rari e antichi: lo racconta Giorgio Cicognani, già conservatore dei fondi antichi alla biblioteca comunale di Faenza e che fra il ‘73 e il 1982 ebbe modo di lavorare gomito a gomito con Maria Gioia Tavoni. "Lei arrivò dopo aver vinto il concorso per direttore della biblioteca. Una persona estremamente attiva, come lo è ancora, che nel giro di pochi mesi avviò un intenso programma per dare slancio all’istituzione su più fronti: da una parte l’avvio di numerose iniziative culturali fra cui, ricordo, nel dicembre del ‘75, un convegno sulla pubblica lettura il cui tema di fondo era ‘Il libro, il popolo e il territorio’, dall’altra lo sviluppo della sala ragazzi della biblioteca e l’incentivazione della pubblica lettura. In quegli anni la nostra biblioteca conobbe un’impennata nell’afflusso di utenti". Cicognani ricorda anche le tante mostre organizzate per far conoscere il ricco patrimonio librario della biblioteca, come la rarissima libreria Zauli Naldi, la raccolta cartografica ‘L’uomo e le acque in Romagna’, ‘I libri liturgici’ e il fondo musicale ‘Giuseppe Sarti’, solo per citarne qualcuna. Conclusa l’esperienza faentina, Tavoni scelse la carriera universitaria, prima a Pisa, poi a Bologna.

"Come dicevo – annota Cicognani – Maria Gioia è instancabile e continua a scrivere a getto continuo. Al di là dei due libri in due anni, è bene ricordare che ha all’attivo una produzione di oltre trecento scritti, fra cui diverse monografie che hanno privilegiato il periodo del Settecento. Poi ha intrapreso studi anche su incunaboli per poi approdare al Novecento. Perseverante e instancabile studiosa ha sviscerato proprio ogni aspetto della storia del libro e dell’editoria. Insomma, una intellettuale a tutto tondo che peraltro ha fatto proprio il motto di Charles Baudelaire: ‘C’è un solo modo per dimenticare il tempo: impiegarlo’. A studiare e scrivere". ‘Libri all’antica, le edizioni dell’Elefante’ si configura come una piccola storia di chi ha amato i ‘libri all’antica’ col desiderio di produrli prima di tutto a regola d’arte, come oggetti e come soggetti, ‘belli dentro e fuori’. La compilazione del catalogo storico è della ricercatrice Federica Rossi. Il libro sarà presentato alle 18 del 3 maggio alla Riunione Torricelli.

Carlo Raggi