Lisagnino e Lisagnone, dal Vocabolario

L'articolo esplora il significato del termine "lisâgn" nel dialetto romagnolo, che va dalla pasta alle descrizioni di persone. Il gioco "Fê al lisâgn" è un esempio di tradizione linguistica e culturale.

Tutti conoscono il gioco di bambini che consiste nel sovrapporre le mani dell’uno e dell’altro togliendo quella a contatto col tavolo per riproporla in cima in un crescendo di violente manate. Si chiama "Fê al lisâgn" (Fare le lasagne). Nel Vocabolario Romagnolo-Italiano del faentino Antonio Morri (1840), diminutivi e accrescitivi di "lisâgn" spaziano dalla cucina ai difetti degli uomini. Scrive l’autore che "lisagnin" sono i tagliolini, fila di pasta che si usa per farne minestra. "Lisagnin" è anche una persona mingherlina di poche forze o uno scioccherello. "I lisagnót" sono i nastrini, specie di lasagne. Per "lisagnon" s’intende un lasagnone, un bietolone o un pinchellone, cioè un uomo stupido e goffo.