Mario Salvagiani, al funerale il maestro Muti dirige l'orchestra Cherubini

In duomo l'addio all’ex soprintendente del Ravenna festival. "Ha fatto del bene attraverso arte e cultura"

Il maestro Riccardo Muti mentre dirige la Cherubini (foto Zani)

Il maestro Riccardo Muti mentre dirige la Cherubini (foto Zani)

Ravenna, 13 dicembre 2019 - I giovani musicisti della Cherubini seduti a fianco all’altare, nella navata destra, vicino a loro Riccardo Muti e la moglie Cristina Mazzavillani. Nelle prime file la famiglia e poi amici, conoscenti, volti noti della cultura e delle istituzioni ravennati. In tanti ieri in duomo hanno sfidato la pioggia per salutare l’ultima volta Mario Salvagiani . L’omaggio più grande, che lo avrebbe reso felice, è stato quello del maestro Muti. Al termine della comunione si è alzato, è salito sul podio e ha diretto l’orchestra , di cui Salvagiani era presidente, nel Notturno di Martucci. In chiesa alcuni si sono fatti avanti, nelle navate laterali, per poterlo vedere. L’omelia è stata affidata a don Arienzo Colombo , parroco del duomo. Ed era stato lui, qualche minuto prima a ricordare Salvagiani: "Ha fatto tanto durante la sua vita, nel lavoro e negli affetti. Si è prodigato e attraverso l’arte e la cultura ha fatto del bene". Il sacerdote ha ricordato gli incontri degli ultimi tempi, nella casa di Salvagiani. "Mi avevano colpito, oltre che per la sua gentilezza, per il modo di accogliermi, con un sorriso , una stretta di mano e una carezza. Poi, la prima cosa che mi aveva detto ero stata ‘dammi del tu’, con grande semplicità".

Don Arienzo ha poi ripercorso alcuni momenti di difficoltà per Salvagiani, soprattutto dopo la perdita della compagna di tutta una vita. "Mi chiamò perché voleva parlare – ha continuato il sacerdote – in un momento di grande dolore per la perdita di Marisa. Mi disse che aveva una grande confusione in testa, che non sapeva cosa fare. Gli risposi che chi ha fede non ha le idee chiare, chi ha fede si fida , chiede aiuto, esattamente come stava facendo lui. Gli ricordai del bene che aveva fatto, di come attraverso l’arte e la cultura aveva accompagnato tante persone. Lui non disse niente". Ma la risposta è arrivata dopo alcuni giorni. "Mi ha detto grazie, con semplicità, perché ora aveva le idee più chiare" ha concluso il sacerdote, esortando i presenti a far rivivere quello che Mario Salvagiani ha fatto nella sua vita seguendone l’esempio.

Al termine della cerimonia tanti si sono radunati attorno alla famiglia per i saluti. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco Michele de Pascale , l’assessora alla cultura, Elsa Signorino , Alberto Cassani , ex assessore alla Cultura e per anni interlocutore di Salvagiani. E ancora lo storico dell’arte Claudio Spadoni , il soprintendente e i direttori artistici di Ravenna Festival, rispettivamente Antonio De Rosa , Angelo Nicastro e Franco Masotti , oltre a gran parte dello staff della manifestazione. Mario Salvagiani è morto mercoledì scorso a 89 anni. Storico soprintendente di Ravenna Festival , di cui era stato tra gli ideatori e tra i più forti sostenitori, fu anche protagonista di una stagione d’oro dei teatri comunali ravennati, di cui fu direttore dal 1972 al 1995. Uomo colto, elegante, dallo stile unico, difficilmente sarà dimenticato.