C’è la nave col morto: 51 migranti sbarcati in Sicilia. Evitato lo scandalo Ravenna

A bordo il cadavere di un 17enne. Doveva navigare 4 giorni verso la Romagna. Il sindaco de Pascale era insorto. In serata dietrofront e stop a Pozzallo

La nave ong Sea Watch 5 che contiene i migranti naufragati a Lampedusa

La nave ong Sea Watch 5 che contiene i migranti naufragati a Lampedusa

Ravenna, 7 marzo 2024 – Un ragazzo ancora senza nome morto a soli 17 anni; la sua salma in un primo momento sembrava che dovesse navigare per almeno quattro giorni in una nave senza cella frigorigera, con l’equipaggio che ogni quattro sostituiva il ghiaccio della sua body bag per conservare il corpo.

Una giornata d’alta tensione, piena di polemiche: tanti migranti salvati l’altro notte nei mari siculi, ma uno non ce l’ha fatta. Era a bordo della nave ong Sea Watch 5 che in teoria doveva raggiungere la Romagna e il porto di Ravenna dopo 4 giorni, probabilmente lunedì prossimo.

Ieri sera, invece, il necessario e saggio dietrofront: si è deciso di far scendere il corpo senza vita di quel povero ragazzo al porto di Pozzallo, in Sicilia, e la nave è arrivata in serata, facendo sbarcare tutti i 51 migranti. Compresa la vittima. "Una decisione di buon senso indicare Pozzallo e non certamente il porto di Ravenna, come porto di sbarco dei migranti della Sea Watch 5 con 51 migranti a bordo, fra cui un diciassettenne morto. Sarebbe stato assolutamente inaccettabile costringere la Ong a sbarcare dopo alcuni giorni a Ravenna con un cadavere a bordo. I migranti saranno ospitati nell'hotspot portuale e il giovane cadavere sarà trasportato nella camera mortuaria del cimitero di Pozzallo", ha spiegato il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna.

E’ stata una giornata segnata, come si diceva, dalle polemiche. Lo sbarco previsto a Ravenna doveva essere il nono di una nave ong nel porto della città romagnola a partire dal 31 dicembre 2022. Ma mai come stavolta l’approdo aveva offerto il fianco a reazioni, a partire dalla nave stessa che batte bandiera tedesca e che ieri si trovava in acque maltesi: "Il ragazzo viaggiava da solo e aveva respirato i fumi del carburante per ore, stipato sottocoperta - ha precisato la ong -. L’Italia ha rifiutato di accogliere la sua salma che resta a bordo. Abbiamo provato a rianimarlo e a chiedere aiuto per ore alle autorità, abbiamo atteso e sperato, ma non c’è stato nulla da fare".

“Il Comune di Ravenna è a completa disposizione per garantire le esequie e per il possibile rimpatrio della salma - aveva invece assicurato il sindaco ravennate Michele de Pascale -: lo sentiamo come un dovere nei confronti del giovane e di tutte le vittime che, nell’ultima parte di un viaggio già atroce, si scontrano con scelte politiche disumane, con rimpalli di responsabilità che ricadono su vite disperate molto spesso di donne, bambini, ragazzi". Il primo cittadino ha inoltre criticato l’esecutivo: "Ci auguriamo che il Governo prenda atto della mancanza di logica nello scegliere punti di approdo che allungano di giorni le traversate nel Mediterraneo, con un prezzo altissimo in termini di vite e di dignità".

Altri 84 migranti sbarcheranno invece al porto di Ancona a bordo della nave Ong Sea Watch 4.