Ravenna, neonato morto in ospedale: chiesti esami eccezionali

Il medico legale e il neonatologo hanno chiesto di procedere anche con analisi genetiche. L’Ausl aveva fatto accertamento interno sul corpo.

Neonato morto in ospedale  Chiesti esami eccezionali

Neonato morto in ospedale Chiesti esami eccezionali

Ravenna, 25 febbraio 2023 – La causa indicata sul certificato del nulla osta ai funerali è laconica: "arresto cardiocircolatorio". Una formula ampia che come tale lascia intatti tutti i dubbi sulla morte del neonato deceduto in ospedale a un passo dalle dimissioni il 12 febbraio scorso ad appena 48 ore dalla nascita. Anzi, la lettera per le dimissioni era già pronta tanto che il piccolo si era sentito male mentre il padre lo stava trasferendo dalla culla all’ovetto che sarebbe servito per portarlo a casa.

I successivi 35 minuti di tentativi di rianimazione non avevano sortito effetto alcuno lasciando sul capo una selva di interrogativi sulla sorte del neonato, secondogenito di una casalinga 25enne all’apparenza venuto alla luce sano da madre sana con parto naturale senza complicazioni nemmeno durante la gestazione. Qualcosa di talmente imprevisto che ha spinto i due consulenti incaricati dal pm Silvia Ziniti - il medico legale Mauro Pesaresi e il neonatologo Virginio Carnielli – ad andare oltre il quesito sulle cause del decesso formulato dalla procura ottenendo il permesso, senza spese dell’autorità giudiziaria, di procedere anche con analisi genetiche. Si tratta di una parte dell’accertamento con finalità scientifiche che esula dall’esame autoptico: tanto che per potere prelevare i campioni per questo tipo di analisi, occorrerà il consenso dei genitori del bimbo.

I risultati faranno poi da corollario a quelli dell’autopsia attesi tra non meno di qualche mese alla luce della complessità delle domande a cui rispondere. E una parte della soluzione potrebbe già essere stata scritta dall’Ausl visto che, in ragione della repentinità del decesso e della sua assoluta imprevedibilità, pure l’ospedale ha proceduto con un accertamento diagnostico sul corpicino del neonato. La denuncia del padre fatta ai carabinieri su consiglio di uno studio legale, era partita il mercoledì successivo agli eventi ovvero il giorno nel quale ai genitori sarebbe stata

A quel punto restituita la salma del figlio.però era stato il pm di turno a bloccarla per potere procedere con tutti gli accertamenti tecnici del caso aprendo un fascicolo, al momento contro ignoti, per omicidio colposo e disponendo l’acquisizione delle cartelle cliniche. Eventuali profili penali emergeranno solo al deposito della relazione autoptica. Ai due esperti in particolare è stato chiesto di vagliare possibili pregresse patologie o problematiche severe; di individuare tutti i sanitari che avevano avuto in cura sia il piccolo che la madre dall’inizio della gestazione fino alla morte del bimbo; di descrivere tutti i dettagli del parto specificando se fossero state rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida o comunque dalle buone pratiche assistenziali; e infine di riferire appunto in merito a eventuali profili di colpa dei sanitari.

Andrea Colombari