"Niente rimborso per l’auto alluvionata perché il libretto è illeggibile"

La denuncia del faentino Fabrizio Barnabè: "Il documento è finito sott’acqua ed era irrecuperabile, questa è una presa in giro"

"Niente rimborso per l’auto alluvionata perché il libretto è illeggibile"

"Niente rimborso per l’auto alluvionata perché il libretto è illeggibile"

Due volte sott’acqua. Sott’acqua l’auto, sott’acqua la casa. Una vita da ricostruire. E dopo il danno pure la beffa, perché Fabrizio Barnabè nei giorni scorsi si è visto negare anche i 2.000 euro di rimborso per i beni mobili messi a disposizione dalla Regione alcuni mesi fa grazie alle donazioni di cittadini e imprese. Causa: ’libretto illeggibile’. E per forza: perché il libretto è finito sott’acqua con tutto il resto. "La macchina, una Mercedes classe B, l’ho persa già nella prima alluvione, in via Pantoli – racconta Barnabè –. L’ho dovuta demolire, ma mi dissero che per farlo avrei dovuto presentare il libretto o la copia del libretto, persi entrambi: il primo era nel cruscotto allagato, il secondo nello studio allagato dentro casa, una palla di cellulosa. Dopo la seconda alluvione penso che abbiano introdotto delle procedure per facilitare le cose, vista la quantità di mezzi coinvolti, ma dopo la prima il percorso era ancora quello ordinario. Mi dissero di fare denuncia di smarrimento, e così ho fatto: sono stato dai carabinieri e loro hanno voluto sapere tutti i dati dell’intestatario. La rintracciabilità del mezzo nel sistema era evidente: c’erano i bolli sempre regolarmente pagati, il fatto che mancasse il libretto era una formalità".

E così Barnabè demolisce l’auto, conserva ovviamente la denuncia e quando lo scorso 31 ottobre si apre la possibilità di chiedere i 2.000 euro di rimborso alla Regione fa domanda. Anche perché il governo non ha predisposto alcun rimborso per le auto. "Ci avevano detto che nella richiesta da inoltrare per un eventuale risarcimento avrebbero fatto fede la denuncia e il documento del demolitore, che ho regolarmente allegato – aggiunge Barnabè –. E ora, tra l’altro a un anno di distanza da quei giorni, mi scrivono che hanno fatto l’istruttoria e hanno appurato che il libretto non è leggibile, quindi non possono erogare i soldi. In realtà io il libretto non l’ho mai allegato: quello non esiste più, era irrecuperabile".

Nei giorni scorsi Barnabè ha raccontato la vicenda paradossale anche su Instagram: "Davanti a una presa in giro conclamata di questa portata – ha scritto online, in una storia di Instagram – c’è ancora qualcuno che ha voglia di applaudire, sorridere, tagliare nastri, fare grandi feste".

Non è l’unico in questa situazione, ovviamente: "Solo da quella storia mi hanno scritto in quattro, ringraziandomi perché si erano sentiti stupidi, pensavano di non aver allegato tutto ciò che serviva – prosegue –. Trovo tutto abbastanza ridicolo, ora ci hanno dato 10 giorni per produrre la documentazione richiesta ma la documentazione non c’è, è andata sott’acqua un anno fa. Sembrerebbe una presa in giro a tutti gli effetti. Alla fine il sistema va a discapito di chi ha perso di più: di chi ha avuto tutta l’auto completamente sommersa, di chi ha perso anche la casa e i documenti che c’erano dentro. Si genera una disparità che non ha senso: chi ha avuto l’auto alluvionata ma l’acqua non è arrivata al cruscotto e chi invece è stato totalmente sommerso. È una cosa non dignitosa".

Sara Servadei