Fino allo scorso anno scolastico, c’era un team di docenti del dipartimento Pittura-Mosaico del liceo artistico ‘Nervi-Severini’ di Ravenna "molto affiatato e apprezzato dai ragazzi". Quello formato – fra gli altri – da Elisa Simoni, Irene Foli, Mauro Hafsi, Daniela Caravita ed Elena Pagani, nel complesso una ventina di docenti, molti dei quali ex alunni del liceo. Era e non è più. Quest’anno solo Pagani e Caravita restano come docenti della loro specialità, gli altri tre si occuperanno di sostegno. Il loro posto, quello che riguarda nello specifico la pittura e il mosaico, è stato preso da altri a causa dell’algoritmo ideato qualche anno fa dal ministero dell’Istruzione per assegnare le cattedre.
"L’algoritmo è un meccanismo diabolico che nessuno conosce – scrivono in una nota congiunta i cinque docenti –. Non prende in considerazione le persone né le competenze, non tiene conto della continuità didattica e dei ragazzi con i quali si costruiscono intensi percorsi durante ogni anno scolastico. Normalmente l’algoritmo chiama prima i docenti di cattedra, poi quelli disposti a fare spezzoni e infine quelli per il sostegno. Quest’anno è partito all’inverso, ossia dal sostegno. Così alcuni di noi (ndr, Foli e Hafsi), sono stati chiamati a fare sostegno anche se c’erano posti liberi nelle discipline in cui sono specializzati". La sorte peggiore è toccata a Elisa Simoni che non, avendo inserito la disponibilità al sostegno, ha rischiato di rimanere disoccupata. "Due anni fa sono passata di ruolo facendo il concorso regionale – racconta –. Mi è stata assegnata una cattedra a Reggio Emilia fra l’altro in una materia non di mia specialità, per cui ho rifiutato per restare dove mi sono sempre sentita a ‘casa’: il liceo artistico. Una scelta pagata a caro prezzo. Così quest’anno, quando è ripartito in agosto il meccanismo dell’algoritmo, come precaria ho dovuto ricompilare le preferenze. Ho indicato la mia materia e la disponibilità a lavorare tutto l’anno, scegliendo come opzione ‘cuscinetto’ le scuole medie, mentre molti miei colleghi avevano inserito il sostegno. Così non sono stata chiamata. Al 28 agosto, infatti, non risultavano corsi di pittura, che si sono liberati due giorni dopo, e l’algoritmo non poteva saperlo". Ha chiesto e ottenuto il sostegno della Uil e del dirigente scolastico, ha presentato ben due ricorsi all’ufficio scolastico, ma non è servito a nulla. Alla fine è stata ‘ripescata’ attraverso il sistema delle graduatorie incrociate, ottenendo sostegno con l’amaro in bocca.
"Speriamo in una revisione radicale del sistema di reclutamento – denuncia il gruppo – perché così le specializzazioni vengono scavalcate, una volta accettata non si può più cambiare l’assegnazione, gli studenti si trovano spesso in classe docenti meno qualificati e poi non si riesce a portare avanti i tanti bei progetti iniziati l’anno precedente". Un’ultima nota sul mosaico. "Per la città del mosaico – spiega Simoni – dovrebbe essere un fiore all’occhiello avere docenti in tale disciplina. Eppure Hafsi e io siamo gli ultimi ad avere il diploma che permette quella specializzazione, ci ritroviamo ora a fare altro. L’anno scorso i nostri ragazzi hanno vinto tanti premi, abbiamo fatto le interviste ai mosaicisti storici. Molti di loro chiedono ancora di noi. Chi insegnerà loro? E, soprattutto, con quale livello qualitativo?".
Roberta Bezzi