Premio Pulitzer della fotografia 2019 a Lorenzo Tugnoli

Il premio al fotografo di Sant'Agata sul Santerno per un reportage sulla fame nello Yemen devastato dalla guerra

Premio Pulitzer 2019, il fotografo Lorenzo Tugnoli e la foto premiata

Premio Pulitzer 2019, il fotografo Lorenzo Tugnoli e la foto premiata

New York, 16 aprile 2019 - Pulitzer per la fotografia (video): è il premio più ambito per qualsiasi fotogiornalista. L’ha vinto quest’anno Lorenzo Tugnoli, 40 anni, da Sant’Agata sul Santerno (Ravenna). I giurati sono rimasti impressionati dalla qualità, dall’umanità, dalla forza del suo reportage dallo Yemen, il martoriato paese alle prese con una guerra tanto violenta quanto ignorata dalla politica e dai media di mezzo mondo.

Non l’ha ignorata, questa guerra sporca, il Washington Post, che ha pubblicato il suo lavoro. Nei giorni scorsi, per lo stesso reportage, Tugnoli si era piazzato al primo posto nella categoria General News, sezione Storie, al World Press Photo, una sorta di Pulitzer europeo della fotografia, assegnato ad Amsterdam.

Tugnoli aveva accolto la notizia del primo successo a Kabul, felice ma in fondo non del tutto sorpreso, visto che i dieci scatti yemeniti erano in concorso per ben due categorie (l’altra era Storia dell’anno).

Il reportage, presentato sotto l’egida dell’agenzia Contrasto, si intitola semplicemente “Yemen Crisis”, ed è una ricognizione a tutto campo degli effetti reali della guerra civile, che vede da un lato i miliziani sciiti Houthi, dall’altra le forze leali al presidente in esilio Hadi, appoggiate da una coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita. Il focus del lavoro di Tugnoli è concentrato su quello che l’Onu ha definito come «il peggior disastro umanitario creato dall’uomo».

Lo Yemen non è solo devastato dai combattimenti, in corso ormai da quattro anni, ma da un’autentica carestia e dalle enormi difficoltà create dall’embargo che impedisce l’arrivo nel paese di alimenti, medicinali e altro forniture di prima necessità.

Con le sue fotografie Tugnoli ha documentato scene di vita quotidiana. La foto simbolo ritrae una donna coperta dal burqa, con un bambino piccolo in braccio, che chiede cibo davanti a un negozio di alimentari. Altre immagini – drammatiche – mostrano bambini gravemente denutriti in ospedali e ambulatori, accompagnati dalle loro madri, imperscrutabili sotto il velo nero.

Tugnoli vive da quattro anni a Beirut e si è fatto conoscere per il suo lavoro nel Medio Oriente, dalla Libia alla Siria, dal Libano all’Afghanistan, paese al quale ha dedicato un libro, The Little Book of Kabul, nel quale le sue foto sono accompagnate dai testi di Francesca Recchia. Oltre che sul Washignton Post, le sue foto sono comparse su testate come New York Times, Wall Street Journal, Time Magazine.