Ravenna,"Il razzismo in Rocca? Inventato. Ora il Pd chieda scusa alla città"

Pini (Lega Nord) e Ancarani (Fi): "Si speculò su notizia falsa"

Gianluca Pini (foto Ravaglia)

Gianluca Pini (foto Ravaglia)

Ravenna, 12 settembre 2018 - C’è chi come Gianluca Pini, presidente della Lega Nord Romagna, parla di «penosa strumentalizzazione fatta dal sindaco e dalla sua giunta». E chi come Alberto Ancarani, capogruppo Fi, di «ennesima figuraccia de Pd». Due diverse note , entrambe con una stessa richiesta: che ora il Partito Democratico «chieda scusa ai ravennati». Ha destato molto clamore negli ambienti politici e non solo, la denuncia di un 57enne tunisino per le minacce e gli insulti pronunciati a fine luglio alla Rocca Brancaleone contro alcuni bimbi di origine straniera di un centro estivo. L’uomo, un clochard con problemi di alcolismo, è stato identificato di recente della polizia municipale: sul suo conto pendono sospetti per un episodio analogo di inizio giugno quando sul sagrato di San Francesco, durante un matrimonio, un paio di bimbi di origine extracomunitaria furono aggrediti verbalmente. La questione all’inizio era stata ricondotta a un dilagante razzismo: tanto che sia il capogruppo Pd Fabio Sbaraglia nella richiesta di un question time che il consigliere regionale Mirco Bagnari in un’interrogazione, avevano fatto riferimento alla vicenda della Rocca.

«Dunque l’autore dei famosi ‘insulti razzisti’ ai bambini non italiani, era extracomunitario esattamente come loro – scrive ora Ancarani –. Dunque non è stato un episodio di razzismo. Dunque il Pd che ha addirittura impegnato una seduta di consiglio comunale con la solfa sul ‘clima irrespirabile’ nel Paese, ha alimentato una balla colossale per mera speculazione politica: stiamo parlando dello stesso Pd che sostiene che le ultime elezioni politiche siano state influenzate dalle ‘fake news’» e che «in questa città ha preso una fake news e ci ha costruito un castello di bugie. Dovrebbero chiedere scusa». Pini si rivolge direttamente a «De Pascale, Bakkali e soci: chiedano scusa ai ravennati per le offese rivolte alla città. Alla luce di quanto emerso grazie all’impegno e all’attività investigativa dell’autorità giudiziaria – continua –, non possiamo dimenticarci della penosa strumentalizzazione fatta dal sindaco e dalla sua giunta riguardo a un episodio di presunta matrice razzista il cui protagonista, di fatto, non è un ravennate bensì l’ennesimo immigrato». Per Pini, «De Pascale non ha la ben che minima idea di cosa accada tra i confini ravennati». E l’assessore Bakkali «si è dimostrata inadeguata al ruolo».